Tombini lasciati scoperti da mesi. Una consuetudine che accomuna molte zone di Catania. Nel capoluogo etneo, come in decine di città italiane, non si tratta però soltanto di un mix tra scarsa manutenzione e inciviltà ma, come raccontato nei giorni scorsi da MeridioNews, di un vero e proprio fenomeno criminale. L’obiettivo dei ladri sono i chiusini in ghisa, asportati e poi rivenduti alle fonderie per intascare pochi euro. L’ultima segnalazione arriva da piazza Montessori, nei pressi dell’ospedale Garibaldi centro. Nel piccolo parchetto davanti alla scuola Grazia Deledda due tombini, come dimostrano le foto, sono scoperti.
Un pericolo per i pedoni e per chi frequenta la zona per recarsi a scuola. «Ogni mattina ci sono dei bambini che corrono e giocano prima e dopo l’uscita dall’istituto», racconta un cittadino a MeridioNews. L’unico segnale di pericolo è una transenna rotta, posizionata proprio per indicare la presenza dei tombini scoperti. «Si tratta di un fenomeno che non sappiamo come gestire», aveva ammesso al nostro giornale Salvatore Marra, direttore dei Lavori pubblici del Comune di Catania.
La ghisa che si ricava dai chiusini, stando ad alcune stime, sarebbe rivenduta a circa dieci o quindici centesimi al chilogrammo. A fronte di un danno che per l’ente pubblico dovrebbe aggirarsi intorno a 40mila euro, come ipotizzato da Giancarlo Origlio, dell’ufficio manutenzione stradale di Palazzo degli elefanti. C’è una soluzione a questo problema? Negli anni sono stati progettati dei veri e propri dispositivi antifurto. A partire da alcune barre elastiche che, oltre a fare da blocco di sicurezza, richiedono attrezzi specifici per il sollevamento. Alcune aziende produttrici hanno anche lanciato prodotti con materiali alternativi, rendendo di fatto inutile qualsiasi furto. Ultimo aspetto, sicuramente più costoso, quello che prevede una mappatura wireless delle coperture. In caso di effrazione o di apertura non autorizzata, oltre all’allarme sonoro e luminoso, il sistema offre la possibilità di un avviso tramite controllo remoto continuo attraverso una piattaforma dedicata.
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