La svolta della Banca Centrale Europea? In Italia favorirà le imprese lombarde emiliane e venete

IL BENEFICIO ANNUO PER LE IMPRESE SICILIANE, NON SUPERERA’ I 200 EURO

La Banca Centrale Europea (BCE) ha tagliato il tasso ufficiale di sconto di un altro quarto di punto, portandolo ai minimi storici. Una spinta per l’economia in difficoltà di tanti Paesi, l’Italia in primis, per non parlare di Grecia, Spagna e Portogallo, ma anche la Francia, che si è vista tagliare il rating da Standard and Poor’s.

Un taglio tardivo, da tempo chiesto da operatori finanziari, imprenditori e consumatori e che, secondo alcuni, non avrà ripercussioni positive significative su quanti hanno sottoscritto un mutuo con una banca.

Diversa a quanto pare è la valutazione per le imprese italiane per le quali, secondo la Cgia di Mestre, “i risparmi complessivi per il mondo delle imprese potrebbero aggirarsi, in linea puramente teorica, attorno ai 2,3 miliardi di euro all’anno”. Per le aziende siciliane, significherebbe 75 miliardi di risparmi all’anno.

Non è poca cosa, almeno ragionando sui grandi numeri, anche se tutta da verificare e confermare. Il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, spiega che “la riduzione del tasso di interesse stabilito dalla Banca Centrale Europea potrebbe non tramutarsi in una corrispondente contrazione del costo del denaro nel nostro Paese. Pertanto, i risparmi in capo alle nostre aziende da noi calcolati potrebbero essere sovrastimati”.

L’Ufficio studi dell’Associazione, ha esaminato la situazione debitoria delle imprese italiane e ha quantificato i vantaggi economici derivanti dalla decisione presa dalla BCE se la riduzione del tasso avvenga in egual misura anche su quelli al dettaglio.

Come si è giunti a questo risultato? A fronte di un livello di indebitamento delle nostre aziende nei confronti del sistema bancario italiano pari a 921,5 miliardi di euro (ultimo dato disponibile al 31 agosto 2013), la riduzione del Tasso ufficiale di riferimento (ex Tus) allo 0,25 per cento potrebbe dar luogo ad una contrazione degli interessi annui a carico del sistema imprenditoriale italiano stimata in 2,3 miliardi di euro.

Per ciascuna impresa, sottolinea la Cgia, la decisione della BCE potrebbe comportare un beneficio medio annuo pari a 443 euro. L’indebitamento delle aziende siciliane, secondo i dati della Cgia è poco più di 30 miliardi, al 13° posto in un’ipotetica graduatoria tra le regioni italiane.

Il beneficio medio annuo, per ciascuna azienda siciliana, sarebbe invece di 201 euro.

A livello regionale, qualora la riduzione del tasso ufficiale di riferimento della BCE allo 0,25 per cento dovesse essere effettivamente recepita integralmente anche dal sistema bancario italiano, a “godere” dei maggiori vantaggi dovrebbero essere, invece, gli imprenditori della Lombardia, del Trentino Alto Adige e dell’Emilia Romagna.

In Lombardia, a fronte di un indebitamento complessivo pari a 247,5 miliardi di euro, ciascuna impresa beneficerebbe di una diminuzione media del costo del denaro pari a 758 euro all’anno. Per le aziende del Trentino Alto Adige – che hanno un debito complessivo pari a 27,4 mld di euro – i minori costi per impresa potrebbero essere di 674 euro; in Emilia Romagna, con una esposizione bancaria di 101,5 mld di euro, il calo del costo del denaro potrebbe consentire di far risparmiare ad ogni singola impresa ben 604 euro all’anno.

Stanislao Lauricina

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