Formazione e lavoro

La storia della cooperativa che crea comunità a Mazzarrone: «Basta ribaltare la prospettiva per cambiare le cose»

«Per cambiare le cose, certe volte, basta ribaltare la propria prospettiva». È questo il leitmotiv che accompagna la cooperativa di comunità di Mazzarrone, in provincia di Catania, fin dalla scelta del nome: Prospettiva 180. «Ogni cambiamento parte sempre da un cambio di prospettiva condiviso e, per quanto possa risultare complicato o faccia paura, in fondo, richiede soltanto 180 gradi di coraggio». E di coraggio ne hanno avuto i soci della cooperativa che si sono messi insieme per promuovere il loro territorio e creare nuove opportunità. «Con questa formula nuova – spiegano a MeridioNews i giovani di Prospettiva 180 – della cooperativa sociale di comunità in cui al centro c’è proprio il territorio da valorizzare».

In questo caso, appunto, quello di Mazzarrone. E così, oltre ai soci che fanno parte del consiglio di amministrazione della cooperativa – Francesco Tasca, Denise Ferma ed Erica Calì – attorno Prospettiva 180 gravitano anche diversi protagonisti del territorio: da Martina che è un’artigiana del sapone di casa fatto ancora come si faceva una volta a Francesca che produce l’olio come da tradizione fino a Erika che è la titolare di una cantina dove si produce il vino. Altra forma del prodotto più tipico per cui viene conosciuto nel mondo il territorio di Mazzarrone, ovvero l’uva da tavola che dal 2000 è anche tutelata da un disciplinare Igp. «È questa la comunità di riferimento cui abbiamo scelto di occuparci – raccontano i soci al nostro giornale – con l’obiettivo di creare sviluppo e benessere da diversi punti vista: sociale, culturale, economico e turistico».

La cooperativa sociale di comunità Prospettiva 180 si è costituita a giugno di quest’anno ma affonda le radici più lontano. «Il progetto lo abbiamo studiato e costruito già mesi prima, anche perché – sottolineano i soci – nasce da un’esperienza pregressa che ci ha accomunati». Da più di 15 anni, infatti, questi giovani si sono messi insieme dando vita all’associazione di volontariato Viva la vida (che prende il nome dal brano dei Coldplay) che è attiva ancora oggi. «Una realtà che ci ha permesso di crescere insieme e di imparare cosa significa occuparsi del proprio territorio». In questo caso, quello di Mazzarrone: poco meno di 4000 abitanti per un luogo, che si è guadagnato l’epiteto di città dell’uva – che ha appena 48 anni di storia. «È un territorio giovane che, per questo – dicono da Prospettiva 180 – non può vantare un grande patrimonio storico-artistico».

E l’obiettivo della cooperativa sociale di comunità è proprio quello di valorizzare ciò che di meglio il territorio prescelto ha da offrire, facendo rete. «Per questo – sottolineano – abbiamo deciso di puntare tutto sulle esperienze da condividere insieme a coltivatori e artigiani locali, provando a valorizzare gli aspetti più tradizionali e le particolarità del nostro territorio, sempre con il coinvolgimento attivo della comunità». Che pare avere accolto piuttosto bene questo tipo di promozione turistica che, al momento, prevede otto esperienze diverse da offrire ai visitatori anche e soprattutto stranieri: dalla passeggiata nei vigneti con la pratica della raccolta dell’uva alla degustazione dell’olio da fare direttamente immersi in un uliveto, passando per le visite guidate in cantina e per i laboratori in cui imparare e sperimentare le tecniche per preparare i dolci tradizionali (come la cotognata o torrone) o il sapone fatto in casa. «Diversi concittadini, inoltre, hanno aperto le porte delle loro case per ospitare i visitatori a pranzo facendo assaggiare i prodotti più tipici del territorio». Un progetto che, insomma, si nutre della condivisione con le persone del luogo e che, così, alimenta il senso di comunità.

Marta Silvestre

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