dal comitato centrale del Fronte nazionale siciliano
Giuseppe Scianò, Corrado Mirto, Arturo Frasca e Fabio Cannizzaro
riceviamo e volentieri pubblichiamo
con una premessa: che la redazione di Link Sicilia non condivide alcune delle considerazioni degli amici del Fronte nazionale siciliano. Tutte le rivolte popolari, da che mondo e mondo, si snodano con il rischio di strumentalizzazioni. Ma questo rischio non può certo frenare una rivolta, soprattutto quando è giustificata da un governo nazionale che non è espressione della volontà popolare (ma che, al contrario, è espressione di quei poteri forti che hanno provocato la crisi: crisi che, oggi, lo stesso governo Monti dice di voler combattere: una presa in giro) e da un governo regionale inadeguato che, per ‘esigenze’ clientelari, è riuscito a smantellare ‘pezzi’ consistenti della sanità pubblica della Sicilia e, contemporaneamente, a far crescere la spesa sanitaria.
La verità è che la vita, in Sicilia, negli ultimi due anni, è peggiorata. per responsabilità che sono del governo nazionale del governo regionale. Un governo nazionale che ormai da anni nega al Sud – e quindi anche alla Sicilia – le risorse ordinarie, sostituite dai fondi europei: fondi europei che, contrariamente a quanto pensano a Bruxelles, non si ‘addizionano’ agli interventi dello Stato italiano, ma si sostituiscono agli interventi che lo Stato italiano nega al Mezzogiorno. A questo si somma un governo regionale – il governo Lombardo – che è un raro esempio di malgoverno e di clientelismo alla stato puro. Un governo che, in tre anni, ha utilizzato – peraltro male – solo una minima parte dei 10 miliardi di euro messi a disposizione dall’Unione Europea (con il relativo cofinanziamento dell’Italia).
Pensare che la Sicilia possa andare avanti con il governo Monti e con il governo Lombardo è un errore. Per un motivo semplice:perché ormai, in Sicilia, ci sono intere categorie sociali in crisi. Come ha documentato questo giornale nelle scorse settimane, in tante città dell’Isola i banchi alimentari e le mense dei poveri sono ormai abitualmente frequentati da persone – e in certi casi da ntere famiglie – che fino a due anni fa vivevano dignitosamente.
Ci sono, poi, altre categorie – in testa gli agricoltori – che non ce la fanno più. Lo stesso discorso riguarda gli autotrasportatori. Anche le imprese artigiane, che, da sempre, sono la ‘spina dorsale’ dell’economia siciliana, sono in crisi. Il governo Monti è lontano, non ha contezza di quello che sta succedendo in Sicilia. Mentre il governo regionale, presieduto daRaffaele Lombardo, pensa di risolvere il problema della disoccupazione ‘intruppando’ personale nella pubblica amministrazione. Tra la fine di dicembre e i primi di gennaio il governo Lombardo, insieme a un Parlamento siciliano ormai screditato, ha provato a ‘stabilizzare’ (cioè ad assumere a vita) mille e 600 persone (che poi si è scoperto essere 2 mila e 700) senza concorso, sulla base delle solite chiamate dirette della politica. Una legge che – giustamente – è stata impugnata dal commissario dello Stato per la Regione siciliana.
Davanti a un governo nazionale lontano e insensibile, e davanti a un governo regionale che, a fronte di una crisi economica e sociale gravissima, non trova di meglio che organizzare nuove clientele, gli amici del Fronte nazionale siciliano non possono chiudere gli occhi.
“Lu saziu non cridi a lu diunu” (chi è sazio non può capire chi ha fame), ci ricorda il poeta siciliano Antonino Veneziano. Non commettiamo questo errore.
SICILIANI, FRA “FORCONI” E “FORCHETTONI”, LA SICILIA E’ IN MEZZO AL … GUADO ! Anzi:LA SICILIA E’ IN GINOCCHIO ! ED E’, QUESTA, UNA VERGOGNA!
PREVALGONO, INFATTI, STRUMENTALIZZAZIONI DI OGNI TIPO: ANARCHISMO, SPECULAZIONI, QUALUNQUISMO, FORZANOVISMO ED UNA GRANDE CONFUSIONE DI SIGLE E DI IDEE.
ANZI: LA CONFUSIONE E’ TALE E TANTA DA FAR SOSPETTARE
INFILTRAZIONI PEGGIORI DI QUANTO LA GENTE IN BUONA FEDE,
CHE PURE SI E’ LASCIATA INTRUPPARE, NON POSSA IMMAGINARE.
In questo contesto la nascita del movimento politico “FORZA D’URTO”, con tanto di tricolore italiano, appare molto significativo … e pone un interrogativo : si tratta di un movimento “italiano” o di un movimento “siciliano”?
UN’ALTRA DOMANDA E’ D’OBBLIGO: CHI MANOVRA IL DISORDINE ORGANIZZATO? PER FAVORE, NON CREDETE A CHI VORREBBE FARVI INTENDERE CHE SI TRATTA DI UNO SCIOPERO SICILIANISTA, O AUTONOMISTA, O ADDIRITTURA INDIPENDENTISTA …
Non è credibile !
IL VERO SICILIANISTA NON VUOLE, NON PUO’ E NON DEVE ARRECARE DANNI E DISAGI AL POPOLO SICILIANO,
ALLA SUA ECONOMIA, ALLA LIBERTA’ DI MOVIMENTO, AL DIRITTO DI LAVORARE, DI VIAGGIARE, DI USARE L’AUTO, Al DIRITTI DI PRODURRE, DI ESERCITARE IL COMMERCIO, DI VENDERE I PRODOTTI AGRICOLI, DI RAGGIUNGERE GLI OSPEDALI E DI CURARSI.
Ed in sintesi: NON SI PUO’ IMPEDIRE AI SICILIANI E ALLE LORO FAMIGLIE DI SODDISFARE i propri bisogni fondamentali.
L’FNS ritiene doveroso fare un fugace cenno ai blocchi stradali ed ai blocchi dei camion che portano generi alimentari e/o generi di prima necessità e agli altri trasporti “da”, “in ” e all'”interno” della SICILIA. Ci troviamo spesso di fronte ad
imposizioni effettuate con metodi “malandrino-mafioseschi”.
E’ TROPPO ! UN DOVEROSO CHIARIMENTO: IL VERO “INDIGNATO” E’ OGGI IL POPOLO SICILIANO !
Non tirino troppo la corda i signori organizzatori.
IL POPOLO SICILIANO NON SI FARA’ STRANGOLARE, E NEPPURE USARE COME MERCE DI “SCAMBIO”. PRETENDIAMO RISPETTO PER LA SICILIA E PER IL POPOLO SICILIANO !
SICILIANI, NON FACCIAMOCI METTERE I PIEDI SUL COLLO! L’ UNICA VIA PER LA RINASCITA DELLA SICILIA E’ QUELLA PACIFICA E DEMOCRATICA, MA DETERMINATA E LUNGIMIRANTE, DELLA LIBERTA’ E DELL’INDIPENDENZA DELLA SICILIA LE RIVENDICAZIONI DEL POPOLO SICILIANO, DALLA DEFISCALIZZAZIONE DEL PREZZO DELLA BENZINA E DEGLI ALTRI PRODOTTI PETROLIFERI ALL’ASSEGNO MINIMO SOCIALE o ALLA REINDUSTRIALIZZAZIONE A ZERO INQUINAMENTO, ALLA PIENA OCCUPAZIONE, AD UNA STRATEGIA SICILIANA PER L’ECONOMIA SICILIANA, ALLA TUTELA ED AL RILANCIO DELLA PRODUZIONE AGRICOLA TIPICAMENTE SICILIANA, ALLA ISTITUZIONE DELLA “SICILIA ZONA FRANCA” ECOCOMPATIBILE E PROGRAMMATA, ALLA REVISIONE DELLE DIRETTIVE CEE e delle SCELTE MINISTERIALI E REGIONALI, NONCHE’ DI TUTTE LE ALTRE CHE E’ IMPOSSIBILE QUI RIPORTARE E CHE SOLTANTO IN PARTE SONO RIPRESE DAGLI SCIOPERANTI IN QUESTIONE, e che porterebbero alla RINASCITA DELLA SICILIA PRODUTTIVA E ALLA PIENA OCCUPAZIONE,
SONO RIVENDICAZIONI SACROSANTE da portare avanti in sede politica e talvolta anche in sede giudiziaria.
MA NELL’ INTERESSE DI TUTTO IL POPOLO SICILIANO. E CON IL POPOLO SICILIANO. NON “CONTRO” IL POPOLO SICILIANO. MAI CONTRO IL POPOLO SICILIANO. MAI CONTRO LA NAZIONE SICILIANA.
SI’, QUINDI ALLA SICILIA! NO ALL’ANTISICILIA, COMUNQUE CAMUFFATA … SI’ ALLA SICILIA! NO ALLA MAFIA ED ALLA SUA “CULTURA”! SI’ ALLA SICILIA! NO AL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA! NO ALLA DIVISIONE DELLA SICILIA IN TRE REGIONICCHIE! NO ALLA REGIONICCHIA CALABRO-SICULA CHE INGLOBEREBBE LA NOBILE E GLORIOSA CITTA’ DI MESSINA, REGINA DEI DUE MARI, E PARTE DELLA SUA PROVINCIA, DISTRUGGENDO LA INTEGRITA’ STORICA E GEOGRAFICA DELLA SICILIA, DELLA NAZIONE SICILIANA! SI’ ALLA SICILIA!
NO AL CAROVITA E NO AI PARTITI, AI POTERI FORTI ED AI PERSONAGGI CHE LO HANNO PROVOCATO E CHE LO IMPONGONO!
SICILIANI, ARRUSBIGGHIAMUNI!
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