LA NOSTRA ISOLA PARTE ‘FAVORITA’, PERCHE’ I SICILIANI – CIOE’ NOI – SONO ABITUATI A QUESTO GENERE DI ‘REGALI’. BASTI PENSARE ALLA CHIMICA DI GELA, AI VELENI DI PRIOLO E MELILLI, ALLE RAFFINERIE DI AUGUSTA, ALL’ELETTRODOTTO DELLA VALLE DEL MELA E, NATURALMENTE, AL MUOS DI NISCEMI “STRUMENTO DI PACE” COME DICE IL PRESIDENTE CROCETTA…
A giugno, dopo le elezioni europee sapremo dove saranno allocati gli impianti per lo stoccaggio delle scorie nucleari. Già una prima notizia è nota: si tratterà di una zona del Centro Sud Italia.
Apprendiamo, infatti, da Giù la testa, con parole e immagini di Gianni Lannes che cinque regioni italiane sono state candidate ad ospitare il sito nel quale realizzare l’impianto di stoccaggio delle scorie nucleari in superficie. Sono: Basilicata, Lazio, Sardegna, Sicilia e Puglia. Una di queste ospiterà i capannoni estesi quanto un campo si calcio ed alti come un edificio di cinque piani, nei quali verranno ammassati 90 mila metri cubi di scorie nucleari.
La Sogin spa – società gestione impianti nucleari – è un’azienda pubblica che la lo scopo di smantellare impianti nucleari pubblici e privati, di gestirne i rifiuti, di individuare, realizzare e gestire il Parco tecnologico e il deposito nazionale. Ha altresì il compito della ricerca e della medicina nucleare e della salvaguardi ambientale.
La Sogin ha varato il bando per la scelta del sito il cui esito sarà diramato a giugno, dopo le elezioni europee. La scelta del sito sarà inappellabile e tra la sua individuazione e l’inizio dei lavori di costruzione del deposito è previsto un periodo di quattro anni.
Fin qui le notizie relative all’impianto di deposito dei rifiuti tossici. Esse sono completate dalle notizie di contorno che in qualche misura servono ad indorare la pillola a chi dovrà comunque ospitare tale impianto. Tra queste c’è l’intervento delle associazioni ambientaliste pilotate dalla fondazione per lo sviluppo sostenibile Osservatorio indipendente del ‘verde’ Edo Ronchi, seguita da Legambiente e Wwf, le quali opereranno assieme a Sogin al fine di costruire il consenso tra le popolazioni investite dall’intervento.
A queste ultime ed alle autorità amministrative locali verranno inoltre assicurati investimenti per 2,5 miliardi di euro, messi a disposizione dall’Europa, nonché la creazione di 1000 nuovi posti di lavoro.
Nota a margine
Dalle notizie appena riprodotte si ricavano due considerazioni. La prima riguarda le circostanze accessorie quali i 1000 posti di lavoro e gli investimenti di 2,5 miliardi di euro. Se il deposito di rifiuti nucleari non è inquinante a cosa serve promettere a latere dell’intervento questi benefici di contorno?
La seconda è un invito alla pubblica opinione siciliana affinché vigili sull’esito del bando, perché contare su l’eventuale opposizione del Governo di Rosario Crocetta rispetto all’insediamento in Sicilia del deposito di scorie nucleari è tempo perso. Valga per tutte la dichiarazione anti Muos durante la campagna elettorale e quella secondo il quale quell’insediamento militare è una misura di pace. Questo è l’uomo e, purtroppo, questo è il suo Governo.
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