«Da domani Domenico Ciancio Sanfilippo sarà condirettore de La Sicilia». È con un breve messaggio ai lettori sulla prima pagina del giornale di oggi che Mario Ciancio, editore e direttore del principale quotidiano cittadino, annuncia un sostanzioso cambiamento al vertice della testata. L’uomo solo al comando, che presto compirà 84 anni, si fa affiancare da suo figlio Domenico. Che rappresenta, secondo il padre, «nuovo impulso e nuove energie». Anche per via «dell’esperienza maturata nel giornale e a livello nazionale nel campo dell’editoria». Poche righe più giù, nella stessa pagina, arrivano anche i saluti del nuovo condirettore: «È un onore per me», scrive nell’attacco.
«Cercherò di svolgere questo ruolo con passione e professionalità – afferma Domenico Ciancio Sanfilippo – Traghettando il nostro e vostro giornale verso un futuro che investe sulla multimedialità senza dimenticare la tradizione e il rispetto di quei valori lasciati in eredità dal fondatore de La Sicilia, Micio Sanfilippo». Vale a dire lo zio di Mario Ciancio, che ha lasciato il giornale nelle mani del nipote nel 1976. «Guidare questa squadra sarà un’esperienza bellissima», conclude il condirettore.
Il figlio dello storico editore e direttore arriva al giornale di viale Odorico da Pordenone in un momento di crisi senza precedenti. L’ultimo taglio alle spese di famiglia è arrivato con la chiusura dell’inserto Eventi de La Sicilia, allegato al giornale dal 1997. Il prossimo passo potrebbe essere l’eliminazione anche di Sicilia in rosa, periodico che dimezzerà la foliazione (passando da 64 a 32 pagine) e che nel 2015 è uscito a cadenza bimestrale invece che, come di consueto, mensile. A questi elementi si somma la chiusura del telegiornale dell’emittente Antenna Sicilia, che non va più in onda dal 28 ottobre.
Capitolo a parte meritano invece le vicende giudiziarie di Mario Ciancio Sanfilippo. Nei prossimi giorni, i giudici etnei dovranno decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. La fase preliminare – che ha subito più di una battuta d’arresto – è ormai agli sgoccioli e a chiedere l’imputazione dell’imprenditore catanese sono il magistrato Antonino Fanara e la magistrata Agata Santonocito. È nei faldoni legati a questo procedimento che si trova l’intercettazione tra l’editore e, da adesso, condirettore e l’attuale sindaco Enzo Bianco a proposito dell’affare Pua. Il Piano urbanistico attuativo, variante Catania Sud per il quale l’unico progetto proposto è quello della società Stella polare srl, sulla quale pesa l’ombra di Cosa nostra.
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