File, ritardi, disservizi, e chi più ne ha più ne metta fanno parte del corredo di qualunque ateneo italiano (e non solo). AllUniversità di Torino un bel giorno si sono chiesti: come porre efficacemente rimedio al problema? Ma è semplice, basta creare unisola! Sì, avete letto bene, unisola. Dal 23 Agosto, infatti, gli studenti torinesi potranno approdare sullisola di unito per ricevere assistenza in maniera veloce e soddisfare le loro richiste. Miracolo? Spericolata edilizia? Non proprio, il nome Second Life vi dice niente?
Eh già, sempre lei, sempre di più. Sembra che adesso nemmeno gli atenei rinuncino alla tentazione di sbarcare nel mondo virtuale per una Seconda vita. In Italia è stata Crema (sede distaccata dellUniversità di Milano) ad aprire le danze allinizio di questanno. Ma per Torino potremmo dire che la scelta dellateneo era quasi obbligata, se si pensa che la città era sbarcata su Second Life solo poche settimane prima.
Ma quali sono esattamente i vantaggi di una visita virtuale nellisola di unito? Sul sito si legge che dopo aver effettuato la registrazione a Second Life ed essere approdati sullisola, alcuni avatar (gestiti da studenti) saranno disponibili per fornire informazioni per le preimmatricolazioni e le preiscrizioni, si potranno visualizzare presentazioni nelle due aule magna a disposizione, chattare nelle aree riservate alla socializzazione e molto altro. Magari il tutto risulterà poco utile o tutt’al più divertente per i torinesi, ma sicuramente gli studenti fuori sede non mancheranno di apprezzare il considerevole risparmio di tempo e denaro ogni qualvolta sia loro necessario recarsi in città per avere informazioni.
Non rimane che aspettare i prossimi mesi per conoscere la reazione degli studenti su questa interessante innovazione tecnologica che sembra destinata ad essere adottata anche in altri atenei italiani prima di quanto non si pensi.
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