“Il mio libro è stato scritto per essere letto e divulgato il più possibile, non mi interessa guadagnarci. Inizialmente bisogna farsi conoscere e far conoscere il proprio lavoro”. Con queste parole il giovane grafico siciliano Biagio Teseo ci ha presentato il suo romanzo, intitolato J.E.S.U.S. Experiment.
Si tratta di un vero e proprio esperimento editoriale on line, in cui è l’autore stesso ad occuparsi in prima persona della progettazione, della produzione, della distribuzione e della promozione di un libro, senza ricorrere all’ausilio di una casa editrice. Un esempio di editoria indipendente, ma anche di grande inventiva e creatività: elementi fondamentali per la crescita professionale di un giovane scrittore. “Ho progettato tutto io: la storia, l’impaginazione, la copertina. Non mi sono voluto affidare ad un editore classico, né ad uno sul web“, ci spiega Biagio. “Ho scritto una storia, ci ho creato un ebook in pdf, ho predisposto un sito personalizzato con lo scopo di promuovere quel determinato libro e per permettere al pubblico di acquistarlo su internet, ad un prezzo molto popolare (1,49 euro, n.d.r.), che è quasi un dono all’autore. Il tutto per cercare di diffonderlo il più possibile“.
JESUS Experiment è un romanzo di fantascienza incentrato sulle avventure di Aurora Smith, uno scienziato, anzi “il miglior genetista del mondo”. Nello sviluppare la sua tesi di laurea Aurora riesce a dimostrare alcune teorie genetiche, e proprio a causa delle sue scoperte un giorno è chiamata all’improvviso dalla marina militare e coinvolta, senza volerlo, in un progetto segreto più grande di lei: un esperimento scientifico senza precedenti. La storia si svolge tra gli Stati Uniti, Ascension Island, Roma, Torino e Catania, per terminare a Gerusalemme. Un viaggio fatto di incontri, in cui Aurora conoscerà il suo Brown, che l’aiuterà a proteggere il frutto di quell’inquietante esperimento. Una corsa affannata contro il tempo, ma soprattutto contro il “Gruppo” e uno spietato Generale assetato di potere. Una storia avvincente ed originale tutta made in Sicily. Step1 ha intervistato l’autore.
Biagio, parlaci del tuo progetto. Cos’è J.E.S.U.S. Experiment?
Jesus Experiment è un thriller a sfondo religioso. Il titolo è l’acronimo di Jehovah Extraction System United States. Un titolo volutamente complicato: il suo senso verrà man mano svelato nel corso della narrazione. È l’elemento mistico della storia ad incuriosire ulteriormente.
Il tuo libro è basato su argomenti religiosi intrecciati a scienza e fantascienza. A cosa si deve la scelta di queste tematiche?
Mi piace studiare la religione dal punto di vista storico e immaginare le implicazioni sociali che comportano gli eventi abberranti che possono avvenire nel corso della nostra vita.
Com’è nata in un grafico, quindi un informatico, l’idea di scrivere un romanzo?
Il libro è nato per caso, da un’idea che mi è venuta in testa. A me piace raccontare storie, le vedo svolgersi nella mia mente come un film. Sento le musiche, vedo le scene. Essendo un grafico poi, prima nasce la parte visuale. Le mie fantasie a volte rimangono tali e si perdono, altre volte invece riesco a buttare giù qualche appunto e allora nasce la storia completa. Non so bene nemmeno io come scatti la scintilla.
Cosa vuoi trasmettere al pubblico? Quali reazioni vorresti sucitare nei tuoi lettori? Hai degli obiettivi precisi?
Non ho grandi pretese. Principalmente far leggere una storia con una trama intrigante e intricata e vedere che cosa genera nel lettore. Mi incuriosisce poi capire come viene interpretata. Vorrei far riflettere sulle implicazioni sociali che potrebbe comportare un esperimento genetico di quel tipo sulla società attuale.
Hai deciso di distribuire il tuo libro soltanto su internet, in totale autonomia. Una scelta coraggiosa.
Vendere su internet ha molti svantaggi e può essere un grande ostacolo alla distribuzione, perché la gente non si fida a comprare online, oppure perché non è abituata a leggere sullo schermo. Avrei potuto rivolgermi ad un editore, ma se il libro e l’autore non sono conosciuti il tuo lavoro rimane in catalogo in mezzo a tanti altri prodotti. Ho voluto rischiare per diffonderlo il più possibile. Se poi alle persone piacerà vedremo che cosa nascerà in futuro. Magari una versione cartacea.
Perché non ti sei rivolto ad un editore per pubblicare il tuo lavoro?
Se non sei nessuno la maggior parte degli editori non rischia investendo su di te. Oppure dividono l’investimento: una parte la mette l’autore e l’altra l’editore (editoria a pagamento, n.d.r.). La fiducia deve essere reciproca. Il vero editore non è solo quello che ti permette di stampare il libro, o che ha qualche canale pubblicitario per diffonderlo: il vero editore vede qualcosa in più, sul personaggio che ha scritto la storia e sulla storia stessa.
La particolarità del tuo progetto sta nella promozione. Hai creato un sito internet ad hoc, un trailer e persino il profilo di Aurora Smith, la protagonista del romanzo, su Facebook. Spiegaci meglio come hai strutturato queste attività.
Un mese prima dell’uscita del libro ho creato l’identità di Aurora Smith su Facebook, tramite cui lanciavo dei messaggi subliminali tipo “aiutatemi, non posso dire di più, sto partecipando ad un esperimento genetico”. Nel profilo di Aurora su Fb ho messo anche una foto reale: un’immagine in penombra di mia moglie, in cui si vede solo la sua sagoma. La gente rispondeva agli appelli, anche se la maggior parte immaginava si trattasse di una finzione. Ma sono riuscito a suscitare curiosità in potenziali lettori, che magari compreranno il libro per sapere come va a finire. Ho creato anche un teaser, in cui non era chiaro che cosa si pubblicizzasse: un altro modo di stuzzicare il pubblico. Pochi giorni prima del lancio del sito internet ho infine svelato che il personaggio di Aurora non è reale, bensì la protagonista di un romanzo, però la sua identità sul social network esiste ancora. Continuo anche a lanciare messaggi, tratti, ad esempio, dal suo diario. Se volete, potete anche contattarla.
Tra le tappe dell’avventura di Aurora c’è anche Catania: il suo aereoporto, ad esempio, ma anche il Monastero dei Benedettini. Come mai hai deciso di ambientare parte della storia in questi luoghi?
I Benedetttini li ho rappresentati come se fossero ancora un monastero: i protagonisti del libro vi si rifugiano, accolti da alcuni monaci. Ho voluto includere anche Catania nella storia perché questa è la mia terra, il romanzo l’ho scritto qui. Sarebbe stato un peccato non decrivere dei luoghi così affascinanti.
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