Giacca nera, collarino borchiato e cravattina scura, guanti di pizzo, catene, rossetto marrone, birra in cannuccia. Isabella Santacroce si presenta in questo modo per inaugurare la rassegna “Femminile Plurale” con il suo ultimo lavoro “Revolver” pubblicato dalla Mondadori.
La sua breve presenza al Tertulia non ha certo lasciato indifferente il pubblico catanese. La scrittrice dark ha fatto di tutto per monopolizzare l’attenzione sul suo look e sulla sua personalità controversa dopo essere andata a lezione, certamente, dalle grandi rock star anni ’70 che facevano della trasgressione non un gustoso contorno ma una prerogativa artistica e di personalissima filosofia.
Certo è che la scrittrice romagnola, autrice di libri sregolati come Luminal o Destroy in cui la punteggiatura viene strozzata e la tecnica narrativa procede sminuzzata in immagini, brandelli di coscienza e d’incoscienza ed isterismo acido, ha deciso di ricalcare forse troppo fedelmente i soggetti dei suoi libri ed i suoi personaggi lasciando il reading a soli dieci minuti dall’inizio causa battibecchi infantili ed isterici con critici letterari in sala. Voci narrano sia un pezzo del repertorio della Santacroce, avendo già inscenato la stessa pantomima a Roma in seguito ad uno scontro con Luca Barbareschi.
La lettura fino a quel momento era stata, per dire il vero, piuttosto pittoresca. La scrittrice con un revolver in mano ad urlare e sputare pezzi di romanzo. Accanto a lei giostrava con una console l’assistente addetto al sottofondo musicale anche lui un po’ soggiogato dal caratteraccio della dark lady.
Isabella Santacroce era a Catania per la rassegna “Femminile Plurale”, iniziativa del circuito siciliano narratori Di porti e di parole, che vede come protagonisti tre librerie dell’Isola: la Kalòs di Palermo, Tertulia di Catania e Biblios di Siracusa.
L’evento è concepito come banco di prova per le nuove “penne” femminili italiane e per indagare gli oggetti, le caratteristiche e la natura della recente letteratura al femminile.
Tra le altre interpreti della rassegna saranno presenti nei prossimi giorni e mesi Sara Onagro, esperta di globalizzazione, la romana Silvia Bonucci, Sandra Petrignani di “La scrittrice abita qui” e Lia Levi.
Isabella Santacroce (Riccione, 1965) nasce come pittrice esponendo i suoi lavori a Londra, Parigi e New York. debutta come scrittrice con Fluo – storie di giovani a Riccione nel 1995. I seguiti sono Destroy del ’96 e Luminal (di cui parteciperà alla stesura della pellicola omonima)del 1998. con Luminal si conclude anche la sua “era Feltrinelli”, poichè Lovers e l’ultimo Revolver sono pubblicati dalla Mondadori. Nel 2002 ha contribuito alla scrittura dei testi di Aria, album di Gianna Nannini.
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