L’ottava giornata del massimo campionato di calcio italiano potrebbe essere stata una di quelle determinanti. Intanto la Roma non potrà più nascondersi, otto vittorie su otto è roba che è capitata solo alla Juve, anche se in ben tre occasioni. Tutte le volte quella Juve vincerà lo scudetto, anche se sull’ultima serie (quella del 2005/06) non è stata certo casuale, tant’è che alla fine di quel torneo la Juve andrà in B. Ma tornando all’oggi la Roma, più di Pijanic che di Totti,
adesso ha 5 punti di vantaggio sia sul Napoli, che esce non troppo ridimensionato dal big match – anche se gli serve un centrale di difesa un po’ meno anziano di Cannavaro e che Higuain stia bene di salute – e sulla Juventus travolta in modo molto strano a Firenze. Stano per vari motivi. Il primo è che la Juve non perdeva una partita da 2-0 da chissà quanti anni e mai con Conte in panchina. Il secondo è che la partita era saldamente in mano ai bianconeri, con la Fiorentina che sembrava addirittura avvilita nel non riuscire a trovare la chiava quanto meno per costruire gioco. E gli altri, sparsi, perché Buffon ogni tanto preoccupa, perché hanno dato un rigore contro abbastanza dubbio, perché Joaquim era misteriosamente solo nell’azione del 3-2. Insomma tutto molto curioso, tanto da indurci a ritenere prossime allo zero le probabilità che un evento del genere possa riverificarsi. Certo, adesso la Juventus avrà a che fare con una Roma con un morale alle stelle, e dovrà pure preoccuparsi di stare attenta al Real perché i due pareggi consecutivi non le permettono certo si stare tranquilla in Champions, ma farà bene a ripartire subito, perché davanti si corre e dietro non si sta fermi. La sensazione è che la Juve si sia sì rafforzata grazie a Tevez e alla crescita di Pogba, ma che le altre – Roma, Napoli e Fiorentina prima di tutte – abbiano fatto un salto di qualità più ampio e adesso sono pronte a fare almeno partita pari.
Non è escluso fra l’altra che le milanesi, che stentano e stentano ma alla fine vedrete che non saranno troppo lontane, possano dare qualche grana alle squadre che in questo momento stanno davanti a loro.
Per adesso devono abbozzare, e se non fa certo notizia la solita lamentela di Mazzarri – ma davvero crede che tra Inter e Torino gli arbitri abbiano un occhio di riguardo per la seconda? – sorprende piuttosto che il Verona sia così in alto. Bravo Mandorlini a fare come Garcia, cioè approfittare di un calendario molto favorevole per accumulare punti e convinzione. Quando verrà il brutto tempo almeno si potrà affrontare sapendo di essere ben riparati. Già sabato prossimo il Verona andrà a nella parte thailandese di Milano e la cosa più logica è che gli scaligeri perderanno il vantaggio in classifica contro l’Inter.
La lotta per la salvezza invece si è chiarita è ha fatto la prima vittima, il povero Maran che, dopo i fasti dell’anno scorso è incappato in una serie terribile di risultati negativi che hanno resa necessaria la classica “scossa” all’ambiente. De Canio è uno specialista di squadre prese in corsa, ma la sensazione è che i rossazzurri faticheranno terribilmente. Come Chievo e Bologna d’altra parte con i due allenatori, Pioli e Sannino, pronti a seguire Maran: la maledizione di Zamparini?
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