La voglia di non arrendersi passa anche dalla consapevolezza di avere ancora il futuro a portata di mano. Per il trentenne Fabio Sciacca, il futuro porta il nome di DomusBet Catania Beach Soccer, squadra campione d’Italia in carica giunta seconda due mesi fa al Mondiale per club di Mosca. Una vera e propria corazzata in cui lui spera di ritagliarsi un posto importante. «Lo scorso anno a Palazzolo ho fatto bene, raggiungendo la Final eight e creando legami importanti. La scelta di Catania è al momento la migliore a livello societario e personale: ho più visibilità e, facendo bene, posso anche sperare in una convocazione in nazionale. Voglio togliermi tante soddisfazioni con questa maglia – ammette il calciatore a MeridioNews – continuando a crescere e migliorarmi».
La voglia e la grinta sono quelle di un ragazzino alle prime armi che, ancora, ha tutto da conquistare. È il giusto spirito per rientrare in gioco, dopo uno stop di due anni tra 2015 e 2017 legato ai continui problemi fisici. L’esordio in Serie A a Catania avviene nel 2009: a questo fa seguito il Mondiale under 20 giocato da titolare. L’inizio di Fabio Sciacca nel grande calcio è stato un sogno, interrotto purtroppo da infortuni a catena: ai tanti problemi muscolari segue la rottura del crociato del ginocchio sinistro nel 2012, con un altro intervento l’anno successivo quando era giunto il trasferimento a Terni in Serie B. Un calvario che non si ferma neanche a Vicenza, a causa di un problema allo scafoide del piede sinistro. Quindi lo stop di quasi due anni e la ripresa a Castrovillari: poi Sancataldese e Palazzolo (sia calcio a 11 in Eccellenza che beach soccer).
Una caduta che per molti poteva significare la fine dell’attività agonistica. Non per lui: «Non mi è mai pesato il fatto di dover ripartire. Quando mi sentivo dire di essere finito – afferma Sciacca – e che non avrei più potuto correre, l’umore andava parecchio giù. Ma non mi sono mai abbattuto, sono stato zitto e ho ricominciato a lavorare». Rimettersi in condizione alla soglia dei 30 anni è una grande vittoria. «Mi reputo fortunato. Ho ripreso a giocare con continuità e, ancora, ho tutto il tempo per raggiungere grandi traguardi. È una scommessa con me stesso: non volevo arrendermi al fatto di non poter neanche più fare una corsa con gli amici: è stata una sfida». Gli interrogativi su cosa avrebbe potuto essere la sua carriera senza gli infortuni rimangono: Fabio Sciacca, però, pensa a tutto ciò che è riuscito a vivere.
«Ho toccato livelli molto alti per qualche anno. Mi tengo stretto – afferma il calciatore – tutto quello che ho fatto: è difficilissimo anche solo arrivarci, in Serie A». Sfogliare l’album dei ricordi parlando di Calcio Catania, poi, è quasi naturale: «È sempre stata la mia casa e la mia famiglia: non c’è cosa più bella di poter esordire con la maglia della propria città. Il ricordo più bello? Sicuramente – ribadisce Sciacca – la fascia di capitano contro il Napoli (3-1 nel maggio 2009, ndr): in rossazzurro sono passati tanti campioni e ho vissuto molte gioie, anche semplicemente stando in panchina». Un’ultima speranza riguarda i playoff che, a breve, saranno affrontati dalla squadra di Andrea Sottil: «Bisogna prendere come esempio il Cosenza dell’anno scorso. Non era favorito ma ha vinto. Comincia un campionato a parte: io ci credo – conclude Fabio Sciacca – spero nel miracolo».
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