La Regione dismette i beni demaniali sul mare Bando pubblico per edifici a Riposto e a Mascali

Due immobili vanno praticamente abbattuti, altri due sarebbero in buone condizioni. Tutti e quattro sembrano essere davvero appetibili per il mercato soprattutto per la loro invidiabile posizione. L’assessorato regionale al Territorio ha messo a bando la concessione di 27 immobili situati sul demanio marittimo della Regione Siciliana, dalle province di Messina ad Agrigento passando per Trapani e Palermo. Per quanto riguarda la provincia di Catania, le potenziali attenzioni di imprenditori e addetti ai lavori potranno concentrarsi tutte nel tratto di mare fra il porto di Riposto e la spiaggia di Sant’Anna, nel Comune di Mascali.

Ci sarà tempo fino al prossimo 4 novembre per presentare offerte per aggiudicarsi i due vecchi uffici dell’Agenzia delle dogane, ubicati all’ingresso del molo foraneo ripostese. Il primo fabbricato, realizzato in muratura, si estende per 68 metri quadrati; il secondo per 90 metri quadrati e si affaccia sul bacino portuale riservato alle attività dei pescherecci. Le concessioni, secondo quanto studiato dalla Regione, si baseranno su un canone annuo che, nel caso di Riposto, prevede rispettivamente una base d’asta di 1.997 euro e 3.294 euro. Gli interventi di recupero, ristrutturazione e riqualificazione degli edifici sono a carico del concessionario. La durata dell’affidamento sarà rapportata all’entità dell’investimento proposto dagli interessati, da un minimo di sei a un massimo di cinquant’anni. 

Per quanto riguarda Mascali, invece, sul mercato finiscono di fatto due ruderi che però si trovano in posizione assai strategica, a un passo dal mare ma anche collegati alla via Spiaggia, il lungomare fra Riposto e Fondachello. Il primo edificio, con due piani, si estende per 192 metri quadrati e può contare anche su 100 metri quadrati di terreno annesso. Più piccola la seconda struttura (110 metri quadrati più 85 di area scoperta), in pessime condizioni e oggetto di una ordinanza di demolizione emessa dalla Capitaneria di porto di Catania. Il canone a base d’asta nel primo caso è di circa 15mila euro, nel secondo di 4.499 euro. 

Assai ampio il ventaglio delle attività realizzabili contemplato dal bando: dalla gestione di lidi, a bar e ristoranti, fino ad attività legate alla nautica, ai ripari e ricoveri di imbarcazioni ed esercizi diretti alla promozione e al commercio del turismo, dell’artigianato, dello sport e delle attrezzature nautiche e marittime.

Francesco Vasta

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