«Secondo l’ultimo bollettino in Sicilia abbiamo 414 ricoverati per coronavirus, di cui 68 in terapia intensiva e 33 morti. Ma è chiaro che i numeri non devono illudere, perché da noi non è ancora arrivato il picco. È importante che da Roma arrivi il materiale essenziale, come le mascherine, i camici e i ventilatori perché gli operatori sanitari, che qui in Sicilia stanno contenente il dilagare del disagio, hanno serie difficoltà». Il presidente della Regione Nello Musumeci sceglie il programma di Rai Tre Agorà per la sua ormai quotidiana ribalta nazionale. Tiene alta l’attenzione. Martella sui punti critici: i dispositivi per affrontare le prossime due-tre settimane, quelle considerate più pericolose con uno scenario di picco da 7mila contagi (ora sono 1.164).
In attesa che da Roma qualcosa si sblocchi, però, il governo regionale dà il via libera alla produzione made in Sicily di mascherine, gel igienizzante e visiere protettive 3D per i medici degli ospedali pubblici. Qualche giorno il distretto produttivo Meccatronica, che riunisce un centinaio di imprese dell’isola, aveva consegnato dei prototipi che sono stati ritenuti validi. La protezione civile regionale ha quindi fatto partire gli ordinativi.
Ci saranno due tipologie di filiere: orizzontale per la produzione massiva dei dispositivi mascherine chirurgiche e diverse filiere verticali per la progettazione, prototipazione e industrializzazione di dispositivi ad alta tecnologia. Pronti anche oltre 250 furgoni per la consegna in tempi rapidi dei dispositivi di cui hanno bisogno i sanitari.
«A giorni – dice l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano – arriveranno le prime centomila mila mascherine, i primi mille schermi protettivi 3D per i chirurghi e più di 25mila chili di gel igienizzante per gli ospedali siciliani. Questa è solo una prima tranche: ogni settimana ci sarà una fornitura e i siciliani avranno sistemi di protezione che metteranno la loro vita al sicuro». I 25 mila chili di gel igienizzante arriveranno entro 5 giorni.
Certo, un contributo importante ma che non può colmare da solo il fabbisogno di dispositivi. La Regione ha chiesto a Roma 5,2 milioni di mascherine ffp2 e ffp3 (finora ne hanno consegnate 41.560) e 13 milioni di mascherine chirurgiche (consegnate 170mila).
Il presidente Antonello Mineo col prototipo di visiera 3D
Del distretto Meccatronica fanno parte ad esempio la Rica spa, società con sede a Belpasso, vicino al centro commerciale Etnapolis, specializzata nel settore della cosmesi che si occuperà della produzione di gel igienizzante. A Catania ci sono pure Valtessile, Vestilavoro e la start up Nebiolo Ht. Impegnate anche la Meccanotecnica Riesi e la palermitana Sport e Premi.
«Da quindici giorni i nostri ingegneri e le nostre aziende lavorano senza sosta per essere pronte a sostenere la Protezione civile regionale e il sistema sanitario – afferma il presidente del distretto Meccatronica, Antonello Mineo – stiamo affiancando il governo della Regione in questa guerra, come l’ha definita il presidente Nello Musumeci. Sono orgoglioso perché gli ingegneri e le aziende del Distretto Meccatronica hanno risposto alla chiamata, mettendo a disposizione il proprio know-how, il personale e la capacità produttiva in uno sforzo encomiabile condiviso, che dimostra come in Sicilia si può e si deve fare rete. Abbiamo messo in piedi un network che si avvale di ingegneri, specialisti, tecnici e manodopera qualificata: abbiamo le carte in regola per guardare oltre all’emergenza e intercettare i fabbisogni del sistema sanitario della Sicilia in termini non solo di dispositivi ma anche di apparecchiature ad alta tecnologia adeguate alla guerra contro il Covid-19».
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