La prima di Bortoluzzi è come una finale Salvezza, ultima chiamata per i rosanero

Ultima spiaggia. Ormai da un po’ di tempo usiamo questa espressione per presentare una partita del Palermo. E in occasione della gara con il Bologna valida per la trentaduesima giornata e in programma domani al Barbera alle ore 15 siamo costretti a ripeterci perché per i rosanero si tratta davvero dell’ultima spiaggia. Il Palermo, penultimo in classifica e distante otto punti dal quartultimo posto occupato dall’Empoli, ha un solo risultato a disposizione (la vittoria) per alimentare le residue speranze di salvezza. Un pari e peggio ancora una sconfitta, a prescindere dal risultato dei toscani, suonerebbero come una condanna definitiva. Baccaglini, in ogni caso, crede ancora nel miracolo e, su input di Zamparini (proprietario del club fino a quando non si concretizzerà il trasferimento delle quote e il passaggio di proprietà), all’inizio di questa settimana ha provato a dare una scossa all’ambiente sostituendo Lopez con Bortoluzzi.

Il tecnico veneto, che torna a Palermo da allenatore «titolare» dopo l’esperienza vissuta in qualità di vice Guidolin, non ha ovviamente la bacchetta magica e non potrà trasformare in oro un materiale umano piuttosto scadente ma, facendo leva sul fatto che un cambio in panchina di solito fa scattare una molla nella mente dei giocatori, possiamo sbilanciarci dicendo che domani sarà un Palermo diverso da quello visto a San Siro contro il Milan. Gara nella quale i rosanero hanno toccato il fondo rinunciando a lottare nel momento in cui il match si è incanalato sui binari dei padroni di casa. Domani, mettendo sul piatto della bilancia le motivazioni delle due squadre, l’ago dovrebbe pendere dalla parte del Palermo. Il Bologna non è già in vacanza e oltretutto vorrà riscattare le due sconfitte di fila contro Fiorentina e Roma ma, essendo in una posizione di classifica assolutamente tranquilla, avrà inevitabilmente stimoli inferiori rispetto ad un avversario con l’acqua alla gola. Potrà essere questo un fattore determinante? Anche Sampdoria, Udinese e Cagliari, per citare qualche esempio recente, erano squadre sulla carta meno motivate dei rosa che, puntualmente, hanno fallito l’appuntamento con la vittoria. Le motivazioni contano molto nel calcio ma, nella maggior parte dei casi, sono sempre i valori tecnici quelli che spostano gli equilibri. E il Palermo, squadra fragile sia tecnicamente che sul piano caratteriale, non ha i mezzi o la struttura per portare dalla propria parte l’inerzia di una gara.

Tre sole vittorie in 31 partite di campionato e un solo successo in 15 incontri casalinghi non sono numeri casuali e certificano le debolezze di una squadra che, finora, ha dimostrato di non meritare la serie A. Una squadra, peraltro, in crisi di risultati con una striscia di cinque sconfitte di fila e il bottino di un solo punto nelle ultime otto giornate. In occasione della sfida con i felsinei, per la quale la società ha riproposto la politica dei prezzi ridotti con Curve a 7 euro e sconti per under 14, donne e over 65, Bortoluzzi farà il possibile per invertire questo trend. In questi giorni il neo-tecnico rosanero ha focalizzato l’attenzione sul modulo 4-3-3 puntando, in particolare, su alcuni elementi che ultimamente erano finiti nelle retrovie. Soffia di nuovo il vento dell’Est: giocatori come Posavec (in ballottaggio con Fulignati), Trajkovski, Balogh e Sallai sono usciti dal cono d’ombra e si candidano per una maglia da titolare. E in difesa, reparto in cui mancherà lo squalificato Gonzalez, è in piena corsa anche il centrale Sunjic, ancora in attesa dell’esordio dal primo minuto con la maglia del Palermo.

Antonio La Rosa

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