La politica chiacchiera, gli affaristi trionfano

I politici di Palermo sono già in campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco e del nuovo consiglio comunale. Ma ci si dimentica che c’è ancora in carica un consiglio comunale che non perde occasione per approvvare atti amministrativi ‘banditeschi’. Parola di Nadia Spallitta, consigliere comunale uscente, esponente di spicco di Un’Altra storia, presidente della commissione consigliare Urbanistica e, spesso, tra le poche voci di opposizione insieme con Antonella Monastra, di un ‘Palazzo’ – il riferimento è, ovviamente, a Palazzo delle Aquile, la sede del consiglio comunale di Palermo – che negli ultimi anni ha approvato atti ‘pesanti’ bloccati da decenni. ‘Programmi’che interessano – e molto – una certa ‘borghesia’ della città (e non c’è bisogno di aggiungere altre parole), come il progetto Quaroni (una mega speculazione nel Centro storico della città) e il Piano regolatore del porto (appalti miliardari).
Insomma: forse è il caso che le opposizioni di Sala delle Lapidi (ammesso che, rispetto a certe ‘operazioni’, siano opposizioni…) stiano un po’ più attente. “Lo scontro tra i partiti del centrosinistra in occasione delle primarie – scrive infatto Nadia Spallitta in un comunicato – sta producendo gravi conseguenze anche all’interno del consiglio comunale, dove l’opposizione (che Nadia Spallitta scrive con le ‘virgolette’: e noi siamo d’accordo con lei) si presenta troppo divisa e spesso distratta dai problemi connessi con la nuova tornata elettorale”.
“I principali partiti del centrosinistra – prosegue l’esponente di Un’Altra storia – in aula subiscono, forse eccessivamente, la contesa delle primarie. Da un lato l’Idv deve fare i conti con il suo ex capogruppo (Fabrizio Ferrandelli ndr) che, assente da quasi un anno dal dibattito politico dell’aula, è totalmente impegnato nella sua corsa personale e di distruzione del suo ex partito; dall’altro, nel Pd, si consuma un divario tra le diverse anime (area Davide Faraone, area Antonello Cracolici, area Giuseppe Lupo), che rende poco coeso il partito anche in aula”.
“Da questi contrasti – prosegue puntuta l’esponente vicina a Rita Borsellino -trae indubbio vantaggio il centrodestra, che si inserisce per proporre atti irregolari, se non illegittimi, la cui adozione, se non viene fermata, rischia di compromettere il futuro assetto del territorio. Mi preoccupa il silenzio che ha accompagnato, ad esempio, una delle delibere più complesse della consiliatura, relativa al centro commerciale denominato ‘Forum’, adottata qualche giorno fa dal consiglio comunale. Sostanzialmente, con questo atto si consentirà il collaudo degli edifici del centro commerciale, ed il rilascio dell’agibilità definitiva, anche in mancanza delle obbligatorie opere di urbanizzazioni primarie previste nel 2006”.
“Pochi forse sanno – prosegue Nadia Spallitta -che talune aree di verde, le strade e gli impianti – urbanizzazioni approvate come necessarie a corredo del Forum – non sono state mai realizzate perché ricadevano, in parte inverosimilmente, su aree precedentemente destinate alla costruzione del tram (e non si possono realizzare senza un’apposita variante che, ad oggi, non è stata mai proposta). Ugualmente altre urbanizzazioni non sono state mai effettuate perché, per un ‘errore’, non sono state definite le indispensabili espropriazioni. Infine l’impianto fognario approvato con il progetto del centro commerciale si è rivelato assolutamente inadeguato, in relazione all’entità delle costruzioni del Forum; tant’è che, a distanza di qualche anno dall’apertura di questa struttura, è stata necessaria la modifica del progetto iniziale (con la previsione di nuove e diverse opere)”.
“In altre parole – dice ancora Nadia Spallitta – attraverso un escamotage amministrativo, le urbanizzazioni sono state stralciate – a mio avviso in modo illegittimo – e rinviate a data da destinare, così da potere definire l’agibilità e il collaudo dell’esistente, anche prescindendo dalla attuale osservanza degli standard urbanistici. Infine, la singolarità ulteriore della delibera approvata da pochi giorni, è che si prevede la monetizzazione delle urbanizzazioni primarie, mentre la legge non consente e non prevede questo tipo di procedura”.
Quindi il ‘siluro’ finale: “Data la delicatezza della materia e i consistenti interessi economici sottostanti – conclude la presidente della commissione Urbanistica di Palazzo delle Aquile – ho chiesto la trasmissione degli atti alla Procura della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica”.

 

Redazione

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