La pasticceria di Gloria e le mancate autorizzazioni «Sono giovane e voglio essere esempio di legalità»

«Egregio sindaco Enzo Bianco, ho provato ad avere un colloquio con lei per parlarle dei miei disagi e per avere delle risposte ma purtroppo non ha voluto-potuto ricevermi. Mi chiamo Gloria Di Mariano, ho 22 anni, a breve 23, e ho un sogno: la legalità». Esordisce così, in un post pubblicato alcune ore fa su Facebook e indirizzato al sindaco di Catania, una giovane cittadina di Aci Bonaccorsi per denunciare pubblicamente le difficoltà incontrate nell’avviare la sua attività di pasticceria itinerante. «La mia passione per i dolci è nata quando facevo i biscotti con la nonna. Ho sempre detto che sarei diventata una pasticcera», spiega lei a MeridioNews. È dalla sua passione che nasce Made with Love – La bakery itinerante, un sogno coltivato dall’infanzia.

«Alcuni anni fa ho mollato l’università e sono partita per l’Alma, la Scuola internazionale di cucina italiana di Gualtiero Marchesi, e dopo essermi diplomata lì, e aver conseguito l’attestato di pasticcera professionista, ho deciso di avviare una mia attività. Inizialmente cercavo una postazione fissa, ma i costi erano troppo alti e non potevo sostenerli». Da qui, l’idea di una pasticceria itinerante: «Mi sono detta: perché non fare come in America? Un furgoncino con un laboratorio sopra. Nasce così Made with Love». Per realizzarla, Gloria si è rivolta a un rivenditore di autonegozi di Piano Tavola per far modificare un Piaggio porter ad hoc con laboratorio e vendita all’interno: «È perfettamente omologato ed è anche molto carino: sono stati bravissimi e hanno esaudito tutti i miei desideri. Ci sono due frigoriferi, il freezer, il forno, l’acqua corrente, le vetrine refrigerate, l’energia elettrica ed è tutto a norma». 

Ottenuto il furgoncino, Gloria ha subito provveduto a ottemperare ai vari obblighi burocratici per l’avvio dell’attività, rispondendo all’imperativo categorico di effettuare tutto legalmente, di essere in regola. E scoprendo con amarezza di non poterlo fare: «Ho subito chiesto, e ottenuto, tutte le autorizzazzioni necessarie: ho aperto la partita Iva, l’autorizzazione sanitaria, la licenza. Ho messo tutto a posto e sono andata all’ufficio Commercio del Comune di Catania, dove ho fatto regolare richiesta di nullaosta presentando tutte le autorizzazioni che avevo ottenuto nelle prime settimane di gennaio e pagando il suolo pubblico – racconta Gloria – ma la funzionaria che avrebbe accolto la mia pratica mi ha spiegato che avrei potuto operare nel territorio di Catania solamente in occasione di manifestazioni o festività, perché per legge non è possibile somministrare alimenti in giro per la città». Si tratterebbe dell’effetto di un decreto del Comune che impedisce per l’appunto agli itineranti di somministrare alimenti o bevande nel territorio cittadino. 

E a Gloria la domanda è sorta spontanea: «Ho chiesto come mai allora le motoape dei gelati o le tante camionette dei panini sparse in città possano esercitare. Mi hanno spiegato che i gelatai ambulanti, per la maniera piuttosto veloce con cui somministrano, fermandosi brevemente e andando via subito, sfuggono facilmente ai controlli. Mentre per quanto riguarda i camion dei panini o hanno ottenuto una licenza più di dieci anni fa – cioè da prima dell’entrata in vigore del decreto – oppure sono abusivi». Da qui l’esigenza di Gloria di lanciare il suo appello: «Questa è la realtà catanese e questo è quel che voglio denunciare io. L’abusivismo. Mi sono sentita dire che “gli altri fanno così”. Io a 22 anni non voglio essere costretta a fare come gli altri, quando invece vorrei essere un esempio di legalità».

E dove non arrivano le richieste in carta bollata e i permessi legalmente ottenuti arrivano i social network con la loro viralità e così, a meno di tre ore dalla pubblicazione del post di denuncia su Facebook che è stato condiviso e commentato da migliaia di catanesi, a Gloria è arrivata, finalmente, una risposta dal Comune: «Ho avuto udienza dal Sindaco per giovedì prossimo. Non mi aspettavo tutto questo riscontro e sono molto felice che se ne stia parlando».

Ornella Balsamo

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