«La mia Catania blu cobalto»

“Una notte blu cobalto” approda al cinema. Il primo lungometraggio di Daniele Gangemi esce oggi nelle sale italiane. Entusiasmo e soddisfazione per il “director” e lo staff tecnico ed artistico. A due anni dalla fine delle riprese la pellicola, già apprezzata negli States, esce nelle sale per il pubblico di casa. Sarà in 17 copie, due delle quali in uscita a Roma. A Catania, invece, il film verrà proiettato al cinema Alfieri.

Un giorno atteso dal giovane regista catanese, il 18 è anche la data del suo compleanno. «E’ stata una piacevole sorpresa, festeggerò a pieno questi 30 anni», afferma il regista che, felice ma con tono pacato, inizia a raccontare il percorso che ha portato alla distribuzione del film per cui ci tiene a precisare: «Non è così scontato che una pellicola arrivi in sala, soprattutto quando si tratta di una produzione indipendente. Non pochi, infatti, sono i  film fantasma  che meriterebbero il giusto spazio dagli addetti ai lavori». Ma la partecipazione ad importanti festival cinematografici (il San Diego Italian Film Festival ed il Festival Cineteca di Milano, solo per citarne due) è un buon biglietto da visita per un film low budget e lontano dalle logiche dello star system. Oltre al circuito dei festival, un evento internazionale ha giocato inoltre un ruolo chiave nella storia di “Una notte blu cobalto”. Si tratta del premio ricevuto al World Fest Houston, indiscussa vetrina del cinema internazionale indipendente che in passato ha premiato i maestri Ang Lee e Steven Spielberg.

A sposare il progetto la Bolero film casa che ha dato più chance al cinema indipendente, la stessa che ha distribuito in Italia la pellicola spagnola “Cella 211”, uno degli eventi cinematografici dell’anno in Europa.
“Una notte blu cobalto” non è la solita commedia ma un film che con occhio d’autore scruta una Catania diversa, nella sua splendida veste notturna e barocca. Con la colonna sonora firmata da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. La storia è quella di Dino, studente fuoricorso che attraversa un periodo pieno di difficoltà. La svolta è segnata dall’incontro con un insolito datore di lavoro e con la “Blu Cobalto”,  pizzeria che gli permetterà di interagire con persone diverse ma accomunate dallo stesso tratto: la solitudine. Dino imparerà, attraverso le storie degli altri, a confrontarsi con se stesso, a riscattarsi.

Ma il riscatto non è un tema caro solo al protagonista. Questo infatti s’intreccia con la tenacia e la determinazione di Gangemi, col suo voler fare cinema nonostante mille avversità. Tra tutti i riconoscimenti il premio più bello per un regista resta il confronto con il pubblico dopo la visione in sala, da domani anche nelle sale italiane e nella sua città, la Catania blu cobalto di Dino.

Roberta Attardo

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