La metro di Catania sbarca (finalmente) su Google Maps La svolta da un gruppo WhatsApp diventato associazione

Da ieri la metropolitana di Catania ha perso un primato. Quello che si era meritata negli anni – tanti – per essere l’unica delle sette in Italia, ma probabilmente anche di tutte quelle nel mondo, di cui non si trovasse traccia su Google Maps. Inaugurata nel 1999, dopo 23 anni è sbarcata sulla piattaforma digitale di mappe più consultata e utilizzata anche come stradario, navigatore e guida al trasporto pubblico locale. Una piccola enorme rivoluzione cominciata, circa un anno fa, da una chat di gruppo WhatsApp di cittadini catanesi che, proprio da qualche giorno, si sono costituiti nell’associazione Prima Vera Catania. «Il nostro primo risultato che ha un valore simbolico importante ma che contribuisce soprattutto al miglioramento della mobilità sostenibile in città», spiega a MeridioNews uno dei soci, Federico Fariselli. «Un prezioso supporto sulla procedura che era già stata avviata da tempo ma che ha subito dei rallentamenti anche a causa della pandemia», chiarisce il direttore tecnico di Ferrovia circumetnea Salvatore Fiore

Delle emme maiuscole bianche inscritte in un quadratino rosso segnano sulla mappa digitale le fermate della metro che, adesso, sono inserite anche nei tragitti – selezionando il criterio del trasporto pubblico – della città. Sembra semplice, ma ci sono voluti anni. E poi mesi. Gli ultimi da quando a sollecitare Fce ha cominciato un gruppo di cittadini. «La prima riunione con l’azienda l’abbiamo fatta a gennaio, subito al rientro del periodo delle festività natalizie, e subito ci siamo messi a disposizione», racconta al nostro giornale Fariselli. Laureato in Economia all’Università di Pavia, adesso vive tra Milano e Pavia (in Lombardia) dove ha già preso un master in Mobilità sostenibile e adesso ne frequenta un altro su Trasporti e logistica. «Ma Catania è casa mia – ci tiene a sottolineare – e, anche da lontano continuo a impegnarmi come posso sperando di potere mettere in pratica le cose che sto imparando». E questa impresa era certamente nelle sue corde. 

«Ci siamo messi in contatto, anche tramite la deputata del M5s Gianina Ciancio, con l’ingegnere di Fce che stava seguendo la pratica – spiega Fariselli – con Google e, dopo un iniziale scambio di mail, ad aprile ci siamo incontrati». Obiettivo raggiunto in un mese in cui sono intercorsi scambi via mail e via chat direttamente con chi si occupa del servizio internet geografico che ha sede in California. «Abbiamo cominciato con ciò che sapevamo (tipo la posizione esatta delle stazioni, ndr) e poi abbiamo aggiunto la documentazione richiesta di cui era in possesso Fce». L’ultimo intoppo ha riguardato una sottigliezza che però fa la differenza a livello visivo e non solo: «Quando abbiamo controllato, qualche giorno fa, il simbolo era di colore blu e non rosso, che è quello riconosciuto per le metro in tutto il mondo». Un cambio nel codice colore e il gioco è fatto. Insomma, una pratica non alla portata di tutti ma nemmeno tanto complessa da richiedere anni. 

«I tempi si sono allungati a causa della pandemia – si giustifica l’ingegnere Fiore con MeridioNews – e perché anche da Google hanno avuto problemi». In effetti, poco più di un anno fa, era stato lo stesso direttore tecnico di Fce a dichiarare a MeridioNews che rispetto a quella dell’assenza della metro da Google Maps l’azienda aveva altre priorità. Erano i tempi in cui, a causa dei problemi delle imprese che si erano aggiudicate i lavori, non era ancora stata aperta la stazione di Cibali. «Questi cittadini – ammette – ci hanno fornito un prezioso supporto sulla procedura che era stata avviata da tempo. Con questo gruppo c’è stata un’ottima collaborazione». Che pare sia destinata a non finire qui: da Prima Vera Catania è arrivata la proposta di mappare e inserire sulla piattaforma digitale anche le linee di superficie, quelle degli autobus. E da Fce è già arrivata una risposta positiva. «Sarebbe un passo avanti importante – dice Fariselli – per agevolare l’uso dei mezzi pubblici da parte sia dei cittadini che dei turisti». Un nuovo nodo al fazzoletto, nell’attesa che siano pronte anche le nuove stazioni metro di Fontanarossa (all’aeroporto) e Monte Po, che servirebbe anche l’ospedale Garibaldi Nesima. «Se tutto procede secondo quanto previsto – assicura Fiore – potrebbero essere messe in funzione entro la fine dell’anno».

Marta Silvestre

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