Il sogno granata è finito. Oggi è il giorno del risveglio. Brutto, per i tifosi che fino alla fine hanno sperato. Il Trapani Calcio è fuori dal campionato di serie C, dopo che la squadra non è partita alla volta di Catanzaro. La seconda partita non giocata, dopo la prima disertata contro la Casertana, comporta l’esclusione automatica dal campionato. Ieri pomeriggio il capitano granata, Felice Evacuo ha firmato la risoluzione contrattuale. Poco dopo sono arrivate le dimissioni dell’allenatore Daniele Di Donato. Finisce così un’era fatta di cadute e rinascite.
Una favola cominciata dai campi polverosi dell’Eccellenza fino alla Serie A mancata per un soffio contro il Pescara nel campionato 2015-2016. Una squadra rinata, dopo l’ingresso in società della famiglia Morace, proprietari della compagnia di navigazione Liberty Lines. In panchina arriva Boscaglia. E con lui comincia l’ascesa fino alla serie B. Un obiettivo inaspettato. Poi l’inchiesta Mare Monstrum, che travolge la famiglia Morace. Quello è il momento del risveglio e, di pari passo, inizia il tracollo della società granata. Dopo la meravigliosa stagione 2015-2016, il Trapani Calcio retrocede in serie C dove rimane appena un anno: in panchina c’è Vincenzo Italiano, la squadra comincia a macinare punti e arriva la seconda promozione in serie B.
A quel punto però il patron Vittorio Morace decide di cedere la società che finisce nelle mani di Maurizio De Simone proprietario della Fm Service. Mancano solide basi economiche e così di lì a poco a subentrare sono prima l’imprenditore romano Giorgio Heller, poi il proprietario dell’Allivision Fabio Petroni. Per il Trapani è l’inizio della fine. Nella passata stagione, tra problemi societari e debiti accumulati, arriva la retrocessione in serie C, nonostante la salvezza conquistata sul campo da un gruppo di giocatori che non ha mai mollato. L’estate trascorre nel tentativo di salvare la società. Il resto è storia recente.
Nelle ultime settimane Fabio Petroni ha ceduto le quote ad Alba Minerali, di proprietà di Guanluca Pellino. I problemi però non vengono risolti, soprattutto i debiti, che ammontano ad un totale di cinque milioni di euro. A nulla è servito l’intervento del comitato formato da alcuni imprenditori locali, che fino alla fine ha lottato nel tentativo, vano, di salvare il Trapani Calcio. Oltre all’esclusione dal campionato sulla società granata pende l’istanza di fallimento che verrà discussa nei prossimi giorni in tribunale. «Il dispiacere è forte per i tifosi, per il colpo al calcio italiano, per la città di Trapani. Altresì, bisogna essere consapevoli che le regole per impedire ciò che successe in passato con il Pro Piacenza hanno funzionato», ha commentato attraverso una nota il presidente di Lega Pro Francesco Ghirelli.
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