La Lazio inaugura il Ballardini-bis «Ritorno in panchina? Sono emozionato»

Parola al campo. Dopo due settimane di lavoro a cavallo della sosta, domani sapremo se la cura Ballardini avrà prodotto i primi effetti in casa rosanero. Sarà la gara esterna contro la Lazio, valida per la tredicesima giornata (ore 15), a dire se il Palermo ha invertito il senso di marcia. Non dal punto di vista dei risultati (prima della pausa per le nazionali i rosanero hanno vinto in casa contro il Chievo e restano in linea con l’obiettivo prefissato), ma piuttosto sul piano del gioco. Uno dei principali terreni di scontro tra Zamparini e Iachini. Uno dei motivi per i quali il presidente, allarmato dall’involuzione della squadra, lo scorso 10 novembre ha deciso di sollevare dall’incarico l’allenatore marchigiano e affidare la guida del gruppo al tecnico romagnolo. Pur avendo un’indole diversa dal predecessore e un credo calcistico basato su un gioco più propositivo, Ballardini però non ha la bacchetta magica. Rispetto al 2008/09, stagione in cui ha esordito sulla panchina rosanero subentrando a Colantuono, non ci sono in organico Cassani, Balzaretti, Simplicio, Miccoli e Cavani. Il «sarto» Ballardini adesso ha un altro materiale umano e, in attesa di rinforzi durante la sessione invernale di mercato, dovrà mettere i giocatori nelle condizioni di esprimere il loro potenziale cercando contestualmente di ottenere risultati preziosi in chiave salvezza.

Compito alla portata ma non semplicissimo. La prima tappa del suo secondo mandato rosanero, ad esempio, presenta la strada in salita. L’avversario di turno sarà la Lazio che, pur vivendo un periodo di difficoltà testimoniato dalle tre sconfitte di fila in campionato, resta una big del torneo. Una big con ottime potenzialità ma che, in questa fase, è in affanno. La compagine di Pioli (che nel 2011 a Palermo venne esonerato prima dell’inizio del campionato) non sta ripetendo l’exploit della passata stagione e non ha ancora trovato quella continuità necessaria per puntare ai quartieri nobili della classifica. Il Palermo dovrà fare i conti con l’orgoglio ferito dei capitolini, stimolati peraltro dalla voglia di riscattare la sconfitta nel derby, ma ha gli strumenti per neutralizzare la forza d’urto di una squadra obiettivamente più attrezzata. Alcune variabili, peraltro, possono influire sull’andamento del match e spostare l’ago della bilancia dalla parte dei rosanero. Non vanno sottovalutati determinati fattori come le motivazioni di Ballardini al cospetto della sua ex squadra (l’attuale tecnico rosanero ha guidato la Lazio per una parte della stagione 2009/10 prima di essere esonerato) o il contesto ambientale. Lo stadio Olimpico presenterà ampi spazi vuoti (complice la protesta degli ultras contro le misure restrittive in Curva) e una cornice «silenziosa» potrebbe essere un punto a favore degli ospiti.

In questo contesto, inoltre, ispira fiducia il fatto che quando c’è un cambio in panchina i giocatori di solito tendono a dare qualcosa in più per mettersi in mostra davanti al nuovo allenatore: «Le sensazioni che ho confermano quello che avevo percepito all’inizio – ha spiegato Ballardini – ho a disposizione un gruppo composto da giovani interessanti e di qualità e altri meno giovani altrettanto validi. Sto vivendo questa vigilia con emozione e anche un pizzico di tensione ma è bello provare di nuovo questi sentimenti e vogliamo che il lavoro venga svolto nella maniera giusta». Il tecnico romagnolo non si fida di una Lazio in crisi: «E’ tra le quattro o cinque squadre più forti, è una partita molto difficile come del resto sono difficili tutte le gare del campionato. Cosa vorrei vedere dal Palermo? Mi interessa soprattutto che la squadra sia compatta, ordinata e che sappia interpretare bene le due fasi di gioco».
Sono ventuno i convocati. Ballardini, orientato verso il modulo 4-3-1-2, non ha inserito nell’elenco i ragazzi aggregati alla Primavera (Pirrello, Pezzella, Cassini e La Gumina) oltre agli indisponibili Djurdjevic e Vitiello. Out anche i convalescenti Bolzoni e Morganella, avviati comunque verso il recupero dopo un lungo stop.

Antonio La Rosa

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