La ‘Guerra Santa’ di Obama contro l’Islam

DOPO AVER SCOMBUSSOLATO GLI EQUILIBRI NEL MEDITERRANEO E IN MEDIO ORIENTE, IL PRESIDENTE USA SI STA CIMENTANDO IN UNA FORMA DI FANATISMO UGUALE E CONTRARIO A QUELLO DI CERTE PUNTE ESTREME DEL MONDO ISLAMICO

Il discorso di Barak Obama nei giardini della Casa Bianca è la palese dimostrazione di dove può portare il fanatismo ideologico. L’estremismo anti Islam dell’attuale presidente degli Usa è paragonabile, anzi sovrapponibile, all’aberrazione che nel passato si è materializzata contro gli ebrei.

La domanda, anche in termini volgari, da porre è: ma che gliene importa ad Obama se gli islamisti nei loro territori vogliono realizzare lo Stato islamico? Saranno fatti loro o no? A quanto pare no. Perché esiste un’ideologia imperialista che stabilisce ognuno a casa propria non può fare ciò che più gli aggrada, se non ha prima sentito che cosa ne pensano in proposito Obama e il sistema imperialista che egli presiede.

La nostra opinione è che sarebbe meglio che Obama (il modello di sinistra che tanto piace al Partito Democratico, tanto da fargli scegliere le primarie sul modello americano, piuttosto che selezionare le elezioni con il metodo delle preferenze popolari) si occupasse di più di civilizzare il suo Paese ove la Polizia ammazza i giovani neri solo perché sono neri e dove chiunque può comprare le armi al supermercato, magari in offerta vantaggiosa: paghi uno e prendi due.

I giornali italiani mettono in risalto che alcuni Paesi arabi hanno aderito alla guerra dichiarata da Obama nei confronti dell’Isis ovunque questi siano, in Iraq o in Siria. Senza il coraggio di affrontarli di persona, ma con l’uso degli aerei robot. Una vigliaccheria bella e buona. Mediante l’uso di mezzi tecnologici che i loro avversari non possono contrastare. Almeno quelli rischiano di persona.

La dichiarazione di Obama è talmente da irresponsabili che gli stessi suoi tradizionali alleati si sono chiamati fuori ed hanno preso le distanze. Lo stesso Putin sta lì ad invocare il ruolo dell’Onu, non rendendosi conto che l’Organizzazione delle Nazioni Unite ormai è ridotta alla stregua dello zombi, un morto che cammina e della quale non c’è nulla da recuperare per il futuro. In questo senso occorrerà ripensare ad un’altra soluzione perché questa esperienza ormai è conclusa e non c’è da sperare in nessuna salvifica riforma. Occorre sciogliere l’Onu e passare ad altro.

Quanto agli Emirati o all’Egitto che si schierano accanto alla guerra santa di Obama contro l’Islam, va ricordato che in questi Paesi il modello imperialista occidentale è stato fatto proprio. Proprio in Egitto il governo fantoccio in carica è lì a seguito di un colpo di Stato militare operato nei riguardi di un governo regolarmente eletto dal popolo egiziano.

La colpa del governo eletto fatto fuori dagli americani era quella di essere stato eletto dal partito dei Fratelli Mussulmani e, per questa semplice ragione, non era compatibile con l’ossessione ideologica americana contro l’Islam e, pertanto, doveva essere rimosso a qualunque costo. Non perché governava bene o male, o perché era fonte di tensione internazionale o per qualsiasi altro motivo politico, ma per il fatto che era espressione della cultura e della religione islamica.

A fronte di questa aberrazione ideologica i Paesi europei tradizionalmente alleati degli Usa, anche nella Nato, hanno preso le distanze, dall’Inghilterra alla Turchia, negando qualsiasi partecipazione a quest’ennesima follia imperialista americana. La Turchia, addirittura, sta negando l’agibilità dei propri spazi militari. Staremo a vedere cosa farà il Governo Renzi. Lo aspettiamo alla prova della dignità nazionale, come aspettiamo alla prova la sua pupilla, l’Alto rappresentante della politica estera e di difesa europea alla prova continentale.

Noi, se proprio la dobbiamo dire tutta, da Renzi ci aspettiamo una presa di posizione all’italiana: noi non partecipiamo, però, caro Obama, se ti dovesse capitare di utilizzare Sigonella o Birgi o, magari, il Muos di Niscemi non te lo possiamo impedire, perché quei siti non sono italiani, per cui il loro uso è nella nostra discrezione, ma luoghi che godono della extraterritorialità…

Finirà così? Staremo a vedere.

Riccardo Gueci

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