Inaugurata al Centro Culturale Voltaire la mostra fotografica di Salvatore Tudisco, docente di Beni Storico-Artistici dellAccademia di Belle Arti di Catania. Il titolo stesso della mostra ‘Fotografie’, che appare anche in forma capovolta come suo riflesso, anticipa l’intento dell’artista che presenta alcuni paesaggi riflessi su pozzanghere e accompagnate da scritti di Francesco Di Vincenzo, anche lui docente allAccademia.
Fu dopo un acquazzone al tramonto che lacqua divenne rivelatoria: di un mondo allincontrario, di unIsola Ferdinandea mai emersa, di un Atlantide prigioniero sotto i miei passi
Si è inaugurata con questi versi altamente evocativi giovedì 6 luglio 2006, alle ore 19.30, la mostra fotografica di Salvatore Tudisco, nei locali del Centro Culturale Voltaire, di via Scuto 19 a Catania.
Le fotografie di Salvatore Tudisco raccontano per tappe i paesaggi di un mondo capovolto reso visibile attraverso le pozzanghere dacqua che fanno da cornice allimmagine. E come se i luoghi non appartenessero a questo mondo, ma appartenessero ad unaltra dimensione, fruibile solo per mezzo delle acque. Lacqua dunque diviene quasi la porta verso un mondo magico, la cui chiave ci viene presentata dalle foto dellartista che per qualche attimo schiude questo mondo ai nostri occhi facendoci dimenticare le brutture del mondo e i grigiori delle città moderne.
Alcuni luoghi sembrano quasi scorci di set cinematografici dai colori vivaci e decisi, così lontani dalla quotidiana normalità. Delle realtà parallele alla nostra che sembrano avere poco – o nulla – a che fare con il nostro vivere. Visioni daltri tempi e daltri luoghi.
Ma le foto rappresentano non solo i luoghi vicini allartista per distanza, come il porto di Catania, ma anche foto di altre città dove Tudisco si è recato, come Torino o Budapest.
Non c’è la volontà di rappresentare illusioni ottiche. Tudisco vuole raccontare in un mondo ‘altro’ ciò che ha visto e che milioni di altri visitatori hanno potuto vedere lì con lui. Invece delle solite foto ricordo, Tudisco s’inventa un modo tutto personale per fissare sulla pellicola memorie di ciò che è stato. La pioggia bagna le città, poi smette e di tutto ciò rimangono solo delle pozze per terra. Come del resto dei nostri viaggi rimangono solo – ma non sempre – confusi frame di ricordi.
La mostra sarà visibile dal 6 al 12 luglio 2006. Tutti i giorni dalle 17.00 alle 20.00
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