La fortuna nel mirino del clan dei Barcellonesi Pizzo preteso dopo una vincita da mezzo milione

«Di pari passo al traffico delle droga, la mafia barcellonese continuava comunque a mettere a segno estorsioni, anche se erano diventate meno redditizie». A dirlo il colonnello del Ros Antonio Parasiliti, nel corso della conferenza stampa sull’operazione Dinastia che ha portato in carcere i figli dei boss storici della mafia barcellonese. Oltre che per i riflessi della crisi economica, la richiesta del pizzo oggi è considerata «più pericolosa perché c’è timore che la gente denunci», ha spiegato il
procuratore capo Maurizio De Lucia. 

Ecco quindi che alle estorsioni tradizionali si accostano modalità insolite. Come nel caso in cui il clan viene a sapere di una vincita di 500mila euro in un centro scommesse di Barcellona. «Il clan viene avvertito attraverso le varie sentinelle presenti sul territorio che monitoravano quanto succedeva e riferivano al gruppo», prosegue De Lucia. Un controllo capillare che permette di intervenire e lucrare anche sulla fortuna. In questo caso a entrare in azione sarebbe stato Massimiliano Munafò, che individua i due vincitori e li mette spalle al muro. Riesce così a farsi consegnare la somma di cinquemila euro. 

A finire nell’inchiesta, suddivisa in cinque diverse ordinanze, anche le estorsioni a una ditta di onoranze funebri, a due concessionarie, a una struttura ricettiva di Milazzo e a una discoteca di Furnari. Di estorsione rispondono, oltre a Munafò, anche Carmelo Vito Foti, Angelo Porcino, Vito Vincenzo Gallo e Salvatore Bucalo. A rendere più efficaci le pressioni sulle vittime era la disponibilità di armi, come dimostrato da un sequestro, effettuato nel 2014, quando fu trovato un arsenale interrato nei pressi di un abitazione che utilizzava la famiglia Anania. Qui furono recuperati due revolver Smith e Wesson, una pistola semiautomatica Browning calibro 9 Parabellum, un fucile sovrapposto a canne mozze con calcio segato e un fucile mitragliatore d’assalto cecoslovacco con caricatore e calcio ripiegabile, oltre a munizionamento di vario calibro e anche tanta cocaina e marijuana.

Simona Arena

Recent Posts

Parco dell’Anima, a Noto nascerà una banca dei semi antichi: «Sarà la prima al mondo e servirà ad educare»

Uno degli angoli più suggestivi della Sicilia, tra il barocco di Noto e la riserva…

6 ore ago

Incidente stradale ad Augusta, muore un uomo di 32 anni

In un incidente sulla statale 114, nel territorio di Augusta, tra Siracusa e Catania, un…

13 ore ago

Auto vola da un cavalcavia della A18. Due persone rimaste ferite

Un incidente stradale che ha coinvolto un'autovettura Citroen C3, si è verificato poco dopo le…

17 ore ago

Minorenne ha droga, pistola e munizioni, arrestato a Catania

Agenti della Squadra Mobile della Questura di Catania hanno arrestato un minorenne trovato in possesso di 240…

17 ore ago

In causa con la ex, minaccia di morte il suo legale, arrestato

Non si riteneva ben assistito in una causa civile con l'ex moglie dal suo avvocato,…

17 ore ago

Incidente alla zona industriale di Gela. Muoiono un 22enne e il presidente di Sicindustria Caltanissetta

Un grave incidente stradale si è registrato alla zona industriale di Gela. Nel sinistro ha…

17 ore ago