La città invisibile, colletta per un bambino «Per ricongiungere una famiglia a Natale»

«Mattia ha dieci anni e vive separato dalla madre da quando ne aveva sette. Se non fosse che ha la testa sempre altrove,
sarebbe un ottimo violinista». A raccontare questa storia è la presidente della onlus La città invisibile Alfia Milazzo. La fondazione gestisce l’orchestra infantile Falcone-Borsellino ed è lì che Milazzo conosce Mattia. «Sia i compagni che il maestro provano a coinvolgerlo durante le lezioni ma solo raramente gli sfugge un sorriso che per tutti gli altri è una conquista epocale. Ieri, è tornato dopo un periodo di assenza e si notava che aveva il solito dolore dentro», dice la presidente dell’ente no-profit. Che spiega come la causa dei problemi del giovane allievo del gruppo musicale sia il fatto che «il bambino vede la madre complessivamente due o tre giorni in un anno. La donna, infatti, è ospite di una clinica di riabilitazione in Emilia Romagna, costretta su una sedia a rotelle per via di un incidente. Non può alimentarsi da sola e la famiglia non ha i soldi per andarla a trovare con frequenza». È per questa ragione che la La città invisibile ha deciso di lanciare una raccolta fondi per permettere a Mattia di ricongiungersi al genitore, almeno per il periodo delle festività natalizie. 

Un intervento importante, quest’ultimo, che si presenta però come una soluzione tampone in un contesto familiare complessivamente «particolare». «Il padre di Mattia è disoccupato, ha 62 anni e dopo l’incidente della moglie è entrato in uno stato di depressione. Non può permettersi un affitto e, insieme al figlio, è ospite di una zia», racconta Milazzo. Che continua: «La situazione necessiterebbe di un serio sostegno da parte di qualche istituzione». La soluzione che prospetta Milazzo va all’indirizzo della «sensibilità di un ente pubblico come il Comune di Catania o la Regione Siciliana». Un sentimento che dovrebbe manifestarsi concretamente «nell’affidamento di un’abitazione al padre di Mattia o di mettere quest’ultimo nelle condizioni di poter pagare un affitto. L’uomo, peraltro, ha già espresso la propria disponibilità a occuparsi della moglie ma, in quel caso, ad aiutarlo dovrebbe essere la Regione», spiega la presidente della fondazione La città invisibile

«La mamma di Mattia ha bisogno di cure specifiche. Sta sulla sedia a rotelle, ha difficoltà di linguaggio e si alimenta attraverso un sondino», continua. E attacca: «La
Regione Siciliana potrebbe trasferire la donna in una clinica specialistica del Catanese ma non lo fa perché pare che costi di più. Una cosa che, poi, è un paradosso perché la struttura in cui la signora è ospite in Emilia Romagna è una mutualizzata siciliana». «Da qualche parte bisogna comunque partire e, dal basso, non possiamo fare altro che aiutare Mattia ad andare dalla mamma almeno a Natale», conclude Milazzo. Per ulteriori informazioni sullla raccolta fondi è possibile contattare la onlus La città invisibile all’indirizzo email: fondazione.lci@gmail.com

Cassandra Di Giacomo

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