I palazzi della politica sono chiusi, ma qualcosa cova sotto alla cenere, anzi, sotto alla sabbia, visto che in molti tra i protagonisti della scena politica siciliana si stanno ancora godendo le ferie. Il tema è sempre lo stesso: la lotta del centrodestra contro sé stesso, o meglio, la guerra di posizionamento all’interno della coalizione di governo per prevalere sulle forze che sono sì alleate, ma che è meglio restino al proprio posto. Una situazione che ha contraddistinto l’intera legislatura alla Regione,
fin dal momento del voto. Chi non ha smesso di muoversi in questo senso è Forza Italia, che cerca di recuperare il terreno perso nei confronti di Fratelli d’Italia, ormai primo partito e persino della Lega, che ha messo a segno l’ultimo colpo di mercato assicurandosi le prestazioni di Salvo Geraci, ex capogruppo di Cateno De Luca sul fronte Sud chiama Nord all’Ars, che era pure nel mirino di Schifani e dei suoi.
Gli azzurri hanno rispolverato il vecchio refrain della casa dei moderati, tirato nuovamente in ballo dal coordinatore Marcello Caruso e guardano al centro in vista delle elezioni Europee. E mentre proprio dalle parti del centro Cateno De Luca non cede alle avances del terzo polo dei litigiosi Renzi e Calenda, Renato Schifani apre a un listone unico del Partito popolare europeo in cui fare confluire oltre che i forzisti, anche tutte le espressioni del centro vicine alla coalizione, Totò Cuffaro in testa.
Centristi che da par loro hanno fatto a spallate per affrettarsi a commentare con estremo gaudio l’iniziativa del presidente della Regione, che ha incassato il placet di Noi Moderati di Saverio Romano, che ha parlato di «imprescindibilità di un dialogo», di Francesca Donato, vice di Cuffaro, che dichiara: «Ora più che mai bisogna avere il coraggio di un “predellino dei moderati”» e persino dagli autonomisti di Raffaele Lombardo, dove a prendere la parola è stato l’assessore regionale Roberto Di Mauro: «È stata la linea di Silvio Berlusconi e noi autonomisti siciliani ci siamo trovati alle Europee del 2014 e del 2019 a votare un candidato ospitato nella lista di Forza Italia. Il confronto leale e democratico e la sintesi di varie esperienze compatibili configurerà una grande forza liberale, moderata, solidarista, capace di occupare autorevolmente il centro politico in Italia».
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