La base del Megafono in rivolta: “Decidono tutto come 4 amici al bar”

C’è maretta nel Megafono, il Movimento che fa capo al Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.

I militanti e  numerosi rappresentanti  dei  territori, accusano senza mezzi termini i vertici di questo partito, in particolare il gruppo dell’Ars, di decidere tutto senza coinvolgere la base.  Di essersi arresi alla regole di una vecchia politica e di politicanti di mestiere. Di avere scarificato lotte ed ideali per salvare i privilegi di qualcuno.

Il tema è quello del rilancio del  Movimento che, come sappiamo, è stato lasciato in soffitta negli ultimi mesi.  Ora, in vista delle elezioni europee e con un rapporto con il Pd sempre altalenante (e poco disposto a cedere posti in lista) l’idea di ridare linfa ad un progetto che, a dire il vero, non è andato oltre i proclami della campagna elettorale.

A scatenare il malumore, una riunione a porte chiuse, cui non sono stati invitati i rappresentanti dei territori, e che aveva all’ordine del giorno, per l’appunto, le nuove strategie del Megafono.

Malumore che prende forma su Facebook, nella pagina Crocetta Presidente, dove i militanti lamentano l’esclusione dai processi decisionali.

“Onestamente lo spirito con cui avete la riunione non è chiaro a molti” scrive un simpatizzante. “Nel territorio ci sono tante persone , uomini e donne, che si spendono per ridare luce alla sicilia e per attuare quella rivoluzione che Crocetta ha lanciato da palermo nel luglio 2012 in quel di ” Revolution day” se ricordate. Ma ahimè purtroppo è stato incapsulato dai mestieranti della politica che gli stanno vicino e lo bloccano” aggiunge un altro. 

E ancora:  “Si assiste a giochi vecchi, riunioni dove la base non viene coinvolta, ma soprattutto proprio quest’ultima, che rappresenta la forza del movimento, apprende le novità dai giornali e social network…”.

Il malumore non sfugge ad Antonio Malafarina, capogruppo all’Ars, che in un post, cerca di sedare gli animi, senza successo:

“Mi dispiace per quelli che vanno a corrente alternata in base al proprio umore e mi riferisco a Carmelo Spataro e Claudio La Mattina che non perdono occasione di criticare tutti senza costruire – scrive Malafarina su Facebook- Forse non è chiaro lo spirito con cui abbiamo fatto una riunione per proporre una rinascita del Megafono come movimento coeso , con un progetto politico definito e regole per portarlo avanti . Se poi si pensa che questo si possa realizzare tra confusione e dichiarazioni di quelli che nei territori agiscono senza confronto e senza regole in una perenne battaglia si accomodino pure . Tantissimi condividono il progetto di Crocetta che però rimane ostaggio della politica fatta di partiti e movimenti dei quali non si comprende il collante e che , come si vede per città metropolitane e provincie , in parte non apprezzano suo spirito di rinnovamento” .

 Oggi – aggiunge Malafarina- so che siamo rimasti in mezzo allo stagno e che la gente – a cui tutti abbiamo fatto promesse – rimane in attesa della direzione verso cui andare . Ho fatto una proposta : si decida e si dica quello che siamo , con chi stiamo e cosa vogliamo, con chiarezza e con il coinvolgimento di tutti . Diamoci delle regole e guardiamo avanti”.

Ma è proprio  il “coinvolgimento di tutti” che manca, gli fanno notare subito nei commenti al post: “Forse il nostro Presidente ha dimenticato il significato di questa frase e dal primo momento si è attorniato di persone che non consentono tutto ciò. Io spero che alla luce di quanto sta accadendo possa rivedere il tutto e possa attorniarsi da persone che non vogliono nulla o mantenere i loro privilegi. Io ho sempre creduto nel nostro Presidente dal primo momento, ma vedo anche che tante persone che gli stanno attorno lo stanno solo usando. Spero che si ravveda”.

Non tarda ad arrivare la precisazione di una delle persone citata nel post di Malafarina:

“Caro Onerevole Malafarina – io pongo innanzitutto una questione di metodo e poi di merito.- scrive Carmelo Spataro- Ricorda o no l’Assemblea di Acicastello dove io solo posi il problema della strutturazione del Movimento ? Lei si era distratto ? Ricorda o no cosa disse in quella occasione il Presidente ? Ora Lei ed i suoi colleghi hanno cambiato idea : mi fa piacere ma nessuna decisione può essere delegata a pochi se non condivisa e decisa da una larga base e dal suo Leader ! Si convochi una Assemblea Regionale alla Presenza del Presidente e si decida quale deve essere il futuro del Movimento e la sua struttura. Per quanto riguarda la presenza sul territorio caro Onorevole Malafarina penso abbia sbagliato indirizzò !
Da sempre sono presente nel mio territorio lo conosco centimetro per centimetro tanto da essere sempre stato eletto in ogni competizione elettorale ! Semmai il problema e ‘ diverso : nessuno di voi risponde mai al telefono, nessuno di voi e’ disponibile a farsi promotore di una sola iniziativa politica, nessuno di voi e’ in grado di risolvere un solo problema che vi e’ stato posto, nessuno di voi conosce la macchina amministrativa della regione e tanti amministratori del nostro territorio non riescono mai a trovare un interlocutore per risolvere i problemi della propria comunità ! Io non critico ! Mi sono solo fatto un’idea non certamente esaltante del vostro ruolo ! La invito a pensare prima di alimentare sterile polemiche che non contribuiscono certamente a far crescere il Movimento per il quale abbiamo dato un pezzo della nostra vita e intendiamo ancora darlo fino a quando naturalmente ci saranno le condizioni per farlo”.
 

 

Redazione

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