Ormai il Professore Mario Monti e la sua banda lhanno capito: gli unici che gli possono creare seri problemi al programmato saccheggio dellItalia sono i movimenti politici regionalisti. Non è un caso che, da quando si sono insediati nella stanza dei bottoni, hanno cercato in tutti i modi di azzoppare la Lega di Bossi. Ma, a quanto pare, loperazione non è riuscita. Perché i leghisti sono vivi e vegeti e, adesso, non solo si difendono, ma attaccano. E rischiano di mandare allaria la più importante operazione di questanno del governo Monti: lattacco ai risparmi delle famiglie italiane con lImu, la nuova, assurda e ingiusta imposta sulla casa.
Fateci caso, nellUnione Europea delle mille stranezze cè una cosa più strana delle altre. Lattacco speculativo, negli ultimi mesi, si è concentrato – e continua a concentrarsi – su tre Paesi: Grecia, Italia e Spagna. In quest tre Paesi è in corso la manovra sul cosiddetto spread. Che viene fatto crescere o decrescere a seconda del momento. Con lo spread si ricattano i governi e, a cascata, gli abitanti dei Paesi presi di mira. E un caso che quando nel nostro Paese, la scorsa settimana, è stata annunciatalobiezione fiscale contro lImu, lo spread sia subito schizzato allinsù? No, non è un caso. Al contrario, è fatto apposta.
Lattacco speculativo, dicevamo, si è concentrato e si concentra su Grecia, Italia e Spagna. Con la scusa dello spread impongono sacrifici agli abitanti del nostro Paese. I sacrifici – che poi sono sempre tagli, imposte e tasse – riducono il potere dacquisto delle famiglie. Avendo in tasca sempre meno soldi, i cittadini acquistano meno beni e meno servizi. Da qui la chiusura delle aziende la crescita della disoccupazione che ormai è alle stelle (vedere larticolo che pubblichiamo oggi in altra parte del nostro giornale).
A questo punto la manovra dei banditi che in questo momento controllano lUnione Europea e lItalia deve proseguire con altre tasse, altre imposte, altri tagli e altri sacrifici. Lobiettivo – come questo giornale ha più volte scritto – è prima erodere i risparmi delle famiglie italiane e, in seconda battuta, prendersi le loro abitazioni.
Ma ci potrebbe essere un disegno che va oltre questo senario, già gravissimo. A indicarcelo è proprio il fatto che, oggetto di questo attacco speculativo sono, come già detto, Grecia, Italia e Spagna. Guarda caso, sono le aree dellUnione Europea dove si concentra, da sempre, un patrimonio culturale di valore inestimabile e il turismo di qualità. Che cosa hanno in testa i banditi che controllano lUnione Europea?
Dietro ci potrebbe essere un mega-disegno economico, finanziario e immobiliare. LImu potrebbe essere il primo tassello di questa strategia predatoria. Prima svuotare i risparmi di greci, italiani e spagnoli. Poi togliere alle popolazioni il patrimonio immobiliare. Per trasformare, nel corso dei prossimi anni, questi tre Paesi in unarea turistica da sfruttare. In pratica, è una guerra combattuta con gli strumenti della finanza globale. Nel 1943 le guerre lampo, oggi lo spread. In prospettiva, greci, italiani e spagnoli potrebbero diventare i camerieri dellEuropa delleuro del futuro.
Che fare? Intanto cè da mandare a casa il governo Monti. Che ha già massacrato i pensionati, ha penalizzato gli esodati (uomini e donne andati in pensione in anticipo ai quali Monti vorrebbe adesso negare la stessa pensione con ignobili provvedimenti retroattivi), ha provato a smantellare lo Statuto dei lavoratori e, adesso, deve continuare a svuotare le tasche degli italiani con lImu.
La politica, rispetto a questo scenario, è impotente. Fateci caso: i tre partiti che appoggiano Monti – Pdl, Pd e Udc – sono portatori di interessi economici che nulla hanno a che vedere con gli interessi della stragrande maggioranza degli italiani. E così si piegano.
Gli unici che possono difendere i cittadini ialiani sono i movimenti locali, che non hanno aziende, proprietà immobiliari e grandi cooperative da tutelare. Non a caso, come già detto, hanno provato a distruggere la Lega di Bossi. Non ci son riusciti perché ormai, da quelle parti, i leghisti sono radicati.
Già ci sono 600 sindaci – quasi tutti leghisti – pronti a mettersi di traverso rispetto allImu. E il malumore, grazie a Dio, si va diffondendo nel resto dItalia. Non a caso, stamattina, Monti minaccia provvedimenti contro eventuali rivolte fiscali. Dal suo punto di vista, ha ragione: lui è lì per alleggerire le tasche degli italiani per conto delle varie massonerie finanziarie internazionali. Hanno già imprigionato i partiti politici italiani. Ma, lo ripetiamo, lui e la sua ‘banda’ non possono nulla contro i movimenti locali e regionalisti.
Ed è da questi valori – il regionalismo e lautonomia di ampie aree del nostro Paese – che può partire la rivolta contro la finanza speculativa che si annida tra le pieghe dellEuropa delleuro. Il riferimento è alle Regioni italiane a Statuto speciale del nostro Paese. Ma anche ai Comuni. Da queste Regioni e dai Comuni già in rivolta potrebbe partire la ribellione dellItalia, mandando a casa Monti e la sua banda.
Con un obiettivo chiaro: la messa in discussione delleuro. Non per dare sempre ragione a Beppe Grillo – il cui Movimento politico 5 stelle, come abbiamo scritto ieri, è già all8 per cento e cresce di giorno in giorno – ma è attraverso leuro che questa Unione Europea ci tiene prigionieri. Uscendo dalleuro lo spread, questi signori, se lo possono infilare dove sanno loro. Finisce il ricatto. Tanto lo abbiamo capito tutti che lUnione Europea è lo strumento con il quale una parte dellEuropa – e non è nemmeno molto difficile individuare quale se guardiamo a quello che è stato Il secolo breve – vorrebbe sottomettere alcuni Paesi europei. E i primi a cadere in questa nuova schiavitù dovremmo essere noi italiani insieme con i greci e gli spagnoli. Uscire dalleuro, oggi, significa provare a salvarci e a tutelare il nostro futuro di uomini liberi.
E la Sicilia? LAutonomia siciliana è stata leggermente massacrata da una classe politica di ascari. Ma, nonostante la politica-politicante, ci sono segnali importanti. Cè il Movimento dei Forconi, per ora assopito, ma pronto a scendere di nuovo in piazza. E ci sono in campo tanti sindaci che potrebbero diventare la chiave di volta di un rilancio dellAutonomia siciliana. Andando magari un po al di là del movimento del 1993, quando tanti sindaci siciliani rappresentavano la speranza di una rinascita della Sicilia.
Oggi ci sono le condizioni per un nuovo e grande protagonismo dei sindaci siciliani. Cè, nella nostra Isola, una politica regionale avida e corrotta. Che non ha esitato a penalizzare ulteriormente i Comuni dellIsola con tagli insopportabili per le aministrazioni locali e per i cittadini. Di fronte a una politica nazionale e regionale che è sempre meno collegata con i bisogni delle popolazioni, spetta ai sindaci prendere in mano la situazione. Cominciando organizzare, come si sta facendo nel Nord Italia, una battaglia contro lImu.
Accanto ai sindaci protrebbero trovare spazio i tanti movimenti sicilianisti, oggi divisi in mille rivoli. Forse è arrivato il momento di ridisegnare – partendo, lo ripetiamo, dai sindaci – un accordo pattizio che la vacua politica siciliana e Roma, insieme, hanno calpestato.
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