Kaos Festival, tre giorni di cultura a Racalmuto Artisti si ritrovano al Castello Chiaramontano

Le suggestioni, le corrispondenze e le citazioni sul caos si sprecano: Zarathustra e Nanni Moretti; Zucchero e Pirandello. In questo caso, però, il riferimento riguarda qualcosa che succede concretamente, ogni anno e in maniera itinerante: è il Kaos Festival, la rassegna dell’editoria, della legalità e dell’identità siciliana. Un concentrato di cultura che, da questa edizione, apre anche alle forme più giovani, dinamiche e contemporanee di espressione. Il comitato degli organizzatori, eterogeneo e con alle spalle anni di esperienza nella promozione di eventi culturali nella provincia agrigentina, definisce così la manifestazione che quest’anno si svolgerà a Racalmuto: «Il Kaos è la ricerca costante di nuove contaminazioni culturali e artistiche. Un appuntamento itinerante dentro e a fianco la Sicilia, alla ricerca della sua anima: sospesa tra la bellezza del suo passato e l’inquietudine del suo futuro. Kaos è la costante metamorfosi di un racconto che bisogno sempre di parole nuove». 

Nella città di Sciascia, e precisamente al Castello Chiaramontano, si sono dati appuntamento per il prossimo weekend (28, 29 e 30 ottobre) le personalità più attive dell’intellighenzia siciliana: scrittori, editori, musicisti, performer, pittori, scultori, artigiani, giornalisti e, in generale, gente che ha voglia di comunicare il proprio pensiero e confrontarsi. In questo marasma organizzato, è difficile districarsi tra tutti i momenti della manifestazione, che si snodano attraverso conversazioni con incursioni musicali, installazioni artistiche, mostre, concerti e passeggiate alla scoperta dei gioielli serbati in questa città di frontiera. Racalmuto, che da una parte ammicca al nisseno e dall’altra respira il mare della costa sud siciliana, pervasa com’è da quello spirito agricolo e umoristico, è la cornice ideale per accogliere tante anime diverse, ma legate da un solo filo conduttore: l’amore per la Sicilia, intesa come unica dimensione spirituale e culturale.

Venendo al programma, da non perdere le presentazioni dei libri, come Lacrime di sale, scritto a quattro mani dalla giornalista Lidia Tilotta e Pietro Bartolo; le perfomance musicali di Piera Lo Leggio, Nonò Salamone, Libero Reina; i dibattiti, che si svolgeranno durante tutto l’arco della giornata. E ancora: la camminata, prevista per domenica mattina alle 9, che toccherà i luoghi più importanti della vita di Leonardo Sciascia, passando per il teatro Regina Margherita e il circolo zolfatai; le installazioni dell’associazione Cufùdi Castrofilippo, del collettivo Niente Cambia Niente e del progetto Rosa Marina di Licata, tutte improntate a una trasposizione dell’anima siciliana nell’attualità con l’utilizzo di un linguaggio contemporaneo; e poi ancora le mostre dei fotografi Vincenzo Di Leo e Angelo Guttadauro.
Aperto per l’occasione anche il MuRa – Museo di Arte Contemporanea di Racalmuto. Durante il giorno, invece, gli ospiti potranno passeggiare tra i mercatini di Regalpietra, partecipare agli aperitivi letterari e assistere alle premiazioni dei concorsi indetti nelle varie sezioni artistiche.

Nelle serate di venerdì e sabato, infine, spazio ai concerti. La location sarà lo Charlot, locale a pochi passi dal Castello, che ospiterà due tra i vari musicisti protagonisti degli showcase durante il festival: i Beija Flor e Roberta Finocchiaro. Nel primo caso si tratta di un duo, composto da Alessandra Pirrone e Giulio Matheson, che fa della world music il proprio cavallo di battaglia, tra brani in dialetto e testi in arabo, passando per arrangiamenti carioca o latini. Roberta Finocchiaro, classe 1993, interpreta invece un pop/blues/folk che affonda le radici nella tradizione americana, ma viene suonato da un’anima siciliana. Adesso si è messa in gioco con il suo primo album: Foglie di Carta per Tillie Records, guidata da Simona Virlinzi, con la produzione artistica del torinese Alberto Bianco. Appuntamento, quindi, al 28, 29 e 30 ottobre al Castello di Racalmuto. Qui il programma completo del festival.

Gino Pira

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