La parola d’ordine, al Romeo Menti di Castellammare di Stabia, sarà riscatto. Rialzare la testa è obbligatorio, in una fase del campionato molto delicata in cui il Catania si ritrova ad affrontare il primo, vero momento di difficoltà all’interno di una stagione dall’inizio di per sé molto problematico. L’illusione del ripescaggio, la lunga attesa estiva senza poter giocare, le tante partite ravvicinate, l’assenza di allenamenti: sono molti gli alibi che Andrea Sottil potrebbe tirare in ballo per giustificare le difficoltà della sua squadra. Undici reti subite in nove incontri e una sola vittoria nelle ultime quattro partite, però, costituiscono un campanello d’allarme che non può essere sottovalutato, né tanto meno può esser esclusivamente ricollegato alle problematiche extra campo.
Il direttore Pietro Lo Monaco ha compreso la delicatezza di questo periodo e, a inizio settimana, ha tenuto tutti a rapporto a Torre del Grifo, con il chiaro obiettivo di serrare le fila e di fare sentire la vicinanza della dirigenza a un gruppo che sembra avere smarrito la retta via. Il campionato è ancora lunghissimo e, soprattutto, un match chiave come quello con la Juve Stabia, se ben affrontato, potrebbe realmente dare la svolta alla stagione. Banco di prova migliore, in tal senso, non avrebbe potuto esserci. Le Vespe campane, allenate dall’ex Fabio Caserta, sono seconde a un solo punto di distanza dal Rende (che ha due partite in più): sette vittorie e due pareggi il bottino dei gialloblu che, con cinque reti incassate, hanno anche la miglior difesa del Girone C assieme al Trapani.
Mister Sottil ha convocato per la sfida di questo pomeriggio 22 giocatori: sarà assente il terzino destro Luca Capalai, messo ko da una contrattura muscolare, mentre è tornato tra gli arruolabili l’argentino Christian Llama. La squadra ha bisogno di certezze per uscire dal momento di crisi. Per questo, il tecnico etneo potrebbe tornare al collaudatissimo 4-2-3-1, con Davis Curiale in panchina e Alessandro Marotta unico centravanti. Davanti a Matteo Pisseri dovrebbero agire Simone Ciancio, Ramzi Aya, Tommaso Silvestri e Joel Baraye. Quindi Giuseppe Rizzo è favorito su Saro Bucolo e Federico Angiulli per affiancare Marco Biagianti in mediana: sulla trequarti, ballottaggio Luigi Scaglia-Maks Barisic a destra, quindi spazio a Ciccio Lodi nelle vesti di ispiratore, con la freccia Khalifa Manneh ad agire lungo la fascia sinistra.
La Juve Stabia, invece, si presenterà col classico 4-3-3, marchio di fabbrica di mister Caserta. Tra i campani saranno assenti gli attaccanti Luigi Canotto e Fabrizio Melara. A guidare il reparto offensivo ci sarà l’ex Parma Daniele Paponi, mentre in mezzo al campo agirà l’interessante Alessandro Mastalli, figlio di Ennio, calciatore del Catania nella promozione in Serie A del 1983. I precedenti parlano di tre vittorie della squadra locale, due pareggi e due successi per gli etnei. L’ultimo risale alla sfida d’andata dello scorso anno, decisa da un lampo di Andrea Mazzarani a tempo scaduto. Una punizione velenosa calciata da sinistra che, dopo esser passata attraverso una selva di gambe, si era insaccata beffarda alle spalle del portiere di casa. Era stato il successo di un Catania arcigno, non bello a vedersi ma tremendamente cinico ed efficace. Una ricetta vincente che la squadra di Sottil dovrebbe ripassare e mandare a memoria.
Probabili formazioni:
Juve Stabia (4-3-3): Branduani; Vitiello, Troest, Marzoratti, Allievi; Carlini, Calò, Mastalli; Di Roberto, Paponi, Aktaou. Allenatore: Caserta
Catania (4-2-3-1): Pisseri; Ciancio, Aya, Silvestri, Baraye; Biagianti, Rizzo; Scaglia, Lodi, Manneh; Marotta. Allenatore: Sottil
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