Julio Larraz, dall’Atlantico a Catania Il curatore: «Fa ancora avanguardia»

«Julio Larraz è un apolide come l’Ulisse omerico, un uomo simpatico ma soprattutto un pittore con le capacità artistiche del classicismo e le virtù del modernismo». A tracciare il breve ritratto del pittore e illustratore d’origine cubana, in mostra alla Fondazione Puglisi-Cosentino di Catania, è il curatore Luca Beatrice. Un ritratto del quale Emanuele F. M. Emanuele non è soddisfatto tant’è che aggiunge: «Larraz è anche un artista molto satirico, ironico e politico – continua – del resto è figlio di un giornalista ed è stato un grande vignettista del New York Times e del Washington Post». Emanuele è il presidente della Fondazione Roma-Mediterraneo che insieme a Civita ha portato Larraz da Miami – dove vive – a Catania. «Julio è un isolano come noi siciliani e nelle sue opere c’è anche quell’insularità come limite che noi conosciamo bene». 

 

Il mare, la bellezza del corpo femminile, l’eros, la rappresentazione del potere, il viaggio, il ritorno, la tensione verso l’ignoto sono i temi cari all’arte di Larraz nella mostra di casa nel capoluogo etneo fino all’8 giugno, a ingresso gratuito. «Catania ha una spiccata sensibilità per le mostre d’arte, quelle che ho organizzato in questa città sono sempre andate benissimo e sono sicuro che quest’ultima avrà un successo strepitoso», racconta Emanuele.

Le opere di Larraz, circa un centinaio quelle esposte nei due piani del palazzo in via Vittorio Emanuele, «derivano da un compendio di stimoli dell’arte più colta: Caravaggio, il Simbolismo inglese, il Surrealismo europeo, l’Espressionismo, Edward Hopper e la pittura post-pop fotografica di David Hockney – spiega Beatrice – tutto in un pittore che riesce a fare come pochi avanguardia nel 2014». Sono lavori che attraversano un itinerario che spazia dai dipinti del 1975, passando per gli sviluppi degli anni Ottanta e Novanta, fino ad arrivare a recenti inediti realizzati appositamente per la mostra, nei quali predomina la sempre presente mitologia del mare che lega il Mediterraneo all’Atlantico in poche tele.

La mostra pittorica si apre con sculture bronzee di mezzi busti degli imperatori romani ed è organizzata in sezioni: il mare, l’aria, l’acqua, il potere, le nature morte e il circo «camuffate dentro a fantasie oniriche e mitologiche», afferma Beatrice. Larraz, accompagnato dall’interprete sebbene abbia vissuto per quattro anni a Firenze, dopo i ringraziamenti di rito afferma rigorosamente in spagnolo: «Cerco sempre di sorprendere innanzitutto me stesso specialmente quando guardo il mondo dell’arte e mi rendo conto di quanto stia andando alla deriva».

Cassandra Di Giacomo

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