Resta alta la guardia contro le malattie che colpiscono il bestiame. Nelle aziende del comparto lattiero caseario siciliano il problema numero uno di allevatori e veterinari aziendali è rappresentato dalle infezioni mammarie (agalassia contagiosa e mastiti batteriche), che non hanno conseguenze per il consumatore di latte e latticini, ma che per la loro aggressività e severità clinica rischiano di tagliare fuori dal mercato l’allevatore e l’intera produzione dell’azienda.
«L’Istituto zooprofilattico è da anni impegnato nello studio di un vaccino e collabora con l’Animal e Health del Regno Unito per la lotta contro l’agalassia contagiosa, i cui effetti ricadono su diecimila allevatori siciliani», ha spiegato Guido Loria, direttore dell’area diagnostica specialistica dello Zooprofilattico della Sicilia, durante il settantesimo convegno della Sisvet, la più antica società italiana delle scienze veterinarie, che sta festeggiando i suoi settant’anni a Palermo, ospitata dall’Istituto Zooprofilattico. L’agalassia contagiosa è una malattia infettiva che colpisce pecore e capre, il cui sintomo più frequente è rappresentato dalla mastite che può provocare il blocco totale della lattazione.
Al convegno si è parlato anche di macellazione clandestina e mercato nero, certificazioni false o inesistenti sullo stato di salute degli animali: business attorno a cui ruota l’attività dei biologi e dei veterinari forensi dell’Istituto, che da anni applica procedure che consentono di determinare i livelli di parentela tra capi (per la razza bovina, ovina, caprina, canina, equina) al fine di scoprire se si tratta di animali rubati.
«Un apprezzamento particolare va agli organizzatori del convegno – ha detto Giuseppe Castiglione sottosegretario al ministero delle politiche agricole – che hanno saputo mettere insieme tanta autorevolezza di carattere scientifico. Oggi il benessere animale va messo in relazione con la competitività delle aziende agricole e zootecniche. Spesso sentiamo parlare di crisi del settore lattiero caseario e zootecnico in generale, ma c’è la necessità di rafforzare il tessuto produttivo e l’impresa agricola e di guardare al tema della sicurezza alimentare delle nostre produzioni. In questo i veterinari possono dare un contributo notevole».
«Ringrazio la Sisvet – ha agiunto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando – che ha deciso di festeggiare qui i suoi 70 anni, perché significa che anche voi pensate che insieme si può. Quella di oggi è un’occasione per rinsaldare i rapporti che noi vogliamo avere con il direttore e il commissario dell’Istituto Zooprofilattico, con il ministero e l’università. Perché la vostra attività scientifica contribuisce alla sostenibilità del mondo animale, all’armonia tra l’animale, l’essere umano e l’ambiente in cui vive: attività che cade in una realtà come quella palermitana, che ha fatto dell’accoglienza la sua stella polare».
Padroni di casa del convegno della società Sisvet, presieduta dal professore Bartolomeo Biolatti, sono il direttore sanitario, Santo Caracappa e Salvatore Seminara, commissario straordinario dell’Istituto: «Ci ha riempito di orgoglio la scelta della Sisvet di festeggiare a Palermo i suoi 70 anni – hanno concluso – è un attestato di stima per i veterinari della città, pur non essendo sede di una facoltà di veterinaria».
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