Italia e l’euro: poveri ma chic…

(la prima parte e la seconda parte le trovate qui: http://www.linksicilia.it/2012/11/perche-il-nostro-paese-e-in-crisi/; e qui: http://www.linksicilia.it/2012/12/e-cosi-piano-piano-litalia-sinfogno-nelleuro/)

Cosa fareste voi se un principe alto e biondo bussasse alla vostra parte e vi chiedesse di andare con lui? Certo, non ci sono più i principi di una volta, adesso il nostro principe vuole delle rassicurazioni. Per esempio, vuole essere sicuro che voi non svaluterete. Tanto a voi a cosa serve essere competitivi? C’è il principe, provvederà lui ai vostri bisogni.

Avete voglia di dirgli: “Ma scusa principe, siamo entrati nello Sme, abbiamo buttato nel cesso la Banca d’Italia, abbiamo bloccato la scala mobile, non è per diventare volgari, ma dobbiamo fare come il tipo della canzone di Elio?” E il principe: “Ma vi ho detto che i soldi ve li porto io. Certo, noi siamo moderni ed evoluti. Non ci permetteremmo mai di regalarvi del denaro, potreste apparire dei mantenuti. Facciamo che ve li prestiamo, voi poi, con comodo, ce li restituite”.

Come prosegue la storia forse potete immaginarvelo. Le obiezioni sono sempre più flebili, cominciamo a pensare: “Beh, certo, se i soldi ce li possiamo procurare in qualche altro modo…”. Purtroppo agli abitanti della nazione bellissima non viene in mente che non è che prima servissero loro tanti soldi. Certo, non avevano la Bmw, l’I-Pad non l’avevano comprato e i videogiochi erano delle aste verticali che si rimandavano l’un l’altra un quadrato bianco su sfondo verde. Però non avevano tanti debiti. Che pensiero poco moderno!

Meno male che è arrivato il principe azzuro, anzi biondo. Compriamo e siamo felici, del debito, si vedrà. E poi non lo diceva anche quel tipo che adesso citano tutti, quel lord inglese – o era americano? Ma gli americani li hanno i lord? – insomma, quel tipo lì, Keynes, che nel lungo periodo saremo tutti morti? E allora perché preoccuparsi. Cosa dobbiamo fare in cambio? Ah sì, evitare di svalutare.

Ma scusate: a questo punto perché non fare una bella moneta unica? Così evitiamo la tentazione. Perché il cambio fisso va bene ma a questo punto… E poi, visto che i soldi dovete prestarceli dobbiamo anche fare in modo di farli arrivare. Ecco pronta una bella liberalizzazione dei capitali. Ci lamentiamo tanto che le persone debbano essere libere di andare da una parte all’altra senza particolari intoppi e vogliamo farli viaggiare senza soldi? E a questo punto, i soldi, non possono anche viaggiare da soli, in modo da andare lì dove servono?

Se io non ho bisogno di soldi e il mio vicino ne ha troppi è un peccato tenerli lì. I soldi devono fruttare. E il mio vicino può prestare i soldi, che ne so, alla Grecia per esempio. E poi, se domani ne avrò bisogno io, ecco che il mio vicino principe azzurro potrà prestarli anche a me senza tutte queste noie alla frontiera. E poi, visto che lo stato non ha più la Banca d’Italia e qualcuno che gli compra i titoli, da qualche parte questi soldi dovrà pure prenderli. E da chi, se non dai nostri principi azzurri alti e biondi? Che per fortuna, sono privati, non di tutti, e quindi – secondo la teoria dell’autista che vuole la macchina altrimenti la macchina andrà male – sicuramente faranno il nostro bene.

Certo, i tassi di interesse un po’ si alzano. E certo, a fine anno questi tassi di interesse andranno ripagati. E pazienza, sarà debito pubblico: mal che vada diminuiremo la spesa, tanto non ci convince tanto questa spesa pubblica, la gente finsice con l’approfittarne, lo sapete com’è, la gente…

Questo matrimonio s’ha da fare! Corriamo verso la moneta unica, W l’euro e l’Europa Unita! Basta con Santa Rosalia, erano i tempi della peste quelli, adesso siamo moderni! Ed ecco spuntare, come a maggio le rose in un roseto, sportelli bancari tedeschi e olandesi, austriaci e americani; finanziarie che ti garantiscono che potrai avere il televistore a 156 pollici con la funzione riscaldamento bagno alla modica cifra di un quinto del tuo stipendio, pensa, anche se sei disoccupato; anzi, per risparmiare facciamo che voi venite al centro commerciale, vi guardate in giro, decidete cosa compare e noi vi diciamo: “Portatevelo via, comincerete a pagare e novembre, tranquilli”. E così, piano piano, ma non pianissimo eh?, i debiti della nazione che era bellissima crescono e crescono.

Ma non quelli pubblici poveretti. Quelli risentirebbero dell’innalzamento dei tassi, ma per fortuna (non per l’euro: per fortuna) quelli rimangono stabili. I debiti che crescono, lo avrete capito, sono quelli privati. E con chi li abbiamo questi debiti? Ma col nostro vicino che è bello, è alto, è biondo e che ci dice: ma non è che voi forse, avete poca voglia di lavorare?

Roberto Salerno

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