Era in arrivo e puntualmente è arrivato. E’ ufficialmente scattato, per l’ex presidente rosanero Maurizio Zamparini e per il Palermo, il deferimento da parte della Procura federale per gravi irregolarità gestionali relative agli ultimi quattro bilanci. E’ l’esito delle indagini condotte dal procuratore federale Giuseppe Pecoraro, lo stesso che aveva intensificato i contatti con i pm palermitani e spinto la Figc ad avviare con il tribunale siciliano la procedura ex articolo 2409 del codice civile.
«Il procuratore federale e il procuratore federale aggiunto – recita il comunicato della Federazione – esaminati gli atti di indagine posti in essere dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Palermo ed espletata la conseguente attività istruttoria in sede disciplinare, hanno deferito al tribunale federale nazionale-sezione disciplinare per una serie di irregolarità gestionali (nel dispositivo si fa riferimento a manovre contabili effettuate per aggirare le norme sui bilanci delle società calcistiche, ndr) Maurizio Zamparini, Anastasio Morosi e Giovanni Giammarva, all’epoca dei fatti rispettivamente presidente del collegio sindacale e presidente del consiglio di amministrazione. Anche il Palermo Calcio è stato deferito per responsabilità diretta e per responsabilità oggettiva».
Il club di viale del Fante, se il deferimento venisse accolto, rischia una penalizzazione in classifica. E, contestualmente, aleggia il fantasma del commissariamento con la gestione della società che sarebbe affidata a soggetti nominati dal tribunale. L’udienza in merito alla procedura avviata dalla Procura federale, che chiede provvedimenti nei confronti degli amministratori del club rosanero, è in programma venerdì presso la quinta sezione civile del tribunale del capoluogo siciliano. Il giorno prima, nel frattempo, dovrebbe essere perfezionato il closing finalizzato al passaggio delle quote al gruppo Arkus Network (tramite la società veicolo Sporting Network). Motivo per cui il legale della società di viale del Fante ha richiesto il rinvio dell’udienza di 15 giorni. Sarà il tribunale a decidere se concedere o meno questa proroga.
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