Invito elettorale con logo della Provincia Galletta: «Carineria nei confronti dell’ente»

«Non è carta intestata, ma mail intestata, che non costa nulla e poi non ho bisogno di avere il patrocinio della Provincia per utilizzarne il logo perché io sono della Provincia». Il consigliere provinciale del Pd Giuseppe Galletta – 37 anni, conosciuto per il suo impegno per la legalità e nell’associazionismo – ne è convinto: aver mandato un comunicato stampa su un documento word con intestazione e logo della Provincia di Catania per pubblicizzare una convention elettorale organizzata dalla sua associazione, Catania Attiva, per la sua candidatura al parlamento regionale non è un illecito. Non sono d’accordo con lui in tanti però, e sui social network non sono mancate le polemiche, con qualche utente che ha avanzato anche l’ipotesi di peculato. Ma soprattutto non è dello stesso avviso l’ente provinciale.

«Il consigliere non può utilizzare il logo e la carta intestata della Provincia perché si tratta di campagna elettorale e l’ente non può patrocinare tali eventi né per i partiti di destra né per quelli di sinistra», risponde la Provincia tramite l’addetto stampa. Sembra chiaro a tutti che l’ente – pur avendo in sé componenti di diversi schieramenti politici – debba mantenersi neutrale e patrocinare solo eventi di pubblica utilità, ma per Galletta «non c’è alcun problema». «Non vedo qual è il danno che il mio utilizzo del logo può arrecare – dice – Io sono un consigliere provinciale e ogni cosa che faccio la faccio legittimamente dicendo chi sono e quindi uso la mail intestata della Provincia». Le obiezioni sul fatto che poteva specificare di essere un consigliere provinciale senza bisogno di usare il logo e la carta intestata dell’ente pubblico proprio non lo convincono.

Per il candidato al parlamento regionale, «il presidente e l’amministrazione certamente devono stare attenti a mantenere neutralità, ma un consigliere, per definizione di parte – che nel suo caso rappresenta il Pd – può usare il logo della Provincia anche per eventi che sono di parte». Non ci sarebbe per lui nessun problema se lo stesso facesse un collega del Pdl. «Anzi ben venga», afferma convinto. «Confortato», dice, anche dai suoi legali che gli hanno confermato di non aver fatto nulla di male. «Io stesso sono un giurista, estremamente attento ai profili di legalità», dichiara.

«Certamente il consigliere e il suo addetto stampa hanno sbagliato», ribattono invece dalla Provincia. Ma accusarlo di peculato non è così semplice. «È ovvio che non può usare la carta intestata della Provincia per propaganda elettorale», dice il penalista catanese Goffredo D’Antona. Per cui però è difficile stabilire se l’uso improprio della carta intestata via mail sia reato o meno. «Un tempo questi gentiluomini mandavano comunicazioni del genere via posta, utilizzando quindi la carta dell’ente – spiega l’avvocato – Mandarle via mail è diverso, a meno che non le invii usando un pc dell’ente, perché per il reato di peculato si parla di cosa mobile e non di un logo. Quindi teoricamente potrebbe interverire solo la Provincia a diffidarlo».

Un’ipotesi impossibile per Galletta. «Non metto nelle mie comunicazioni elettorali quel logo per avere più voti – dichiara – Anzi in questo momento mi fa perdere voti. Non è un valore aggiunto, ma semplicemente non rinnego chi sono e lo trovo un motivo di orgoglio. A me sembra quindi una carineria nei confronti dell’ente di cui faccio parte», afferma con convinzione. Chissà se una diffida riuscirebbe a fargli cambiare idea.

Agata Pasqualino

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