Interferenza da smartphone? Il filtro è gratis La tutela Adiconsum sui rischi del Lte

Un nuovo standard di comunicazione rischia di mettere contro gli amati smartphone e l’elettrodomestico per eccellenza, la televisione. E a farne le spese sarebbe, come sempre, il consumatore. È quanto potrebbe accadere nelle prossime settimane con l’avvio della copertura sempre più capillare del Long term evolution (Lte), la nuova generazione di tecnologia utilizzata dai telefoni cellulari per l’accesso a banda larga. Un gradino sopra l’ormai superato Umts, uno sotto l’ambito 4g, «ha come vantaggio principale la velocità di navigazione», spiega Emanuele Bonomo, presidente dell’Adiconsum di Catania. Ma non si tratta di un’innovazione senza effetti collaterali. «Le tecnologia Lte opera su tre bande, una delle quali, quella di 800 megahertz, è la stessa utilizzata dai canali televisivi digitali. Ciò può determinare, in caso di vicinanza ad una stazione radiomobile lte, problemi alla visione della tv, con un’improvvisa cattiva ricezione di alcuni canali o addirittura il completo oscuramento della televisione». Se finora sono pochi – meno di 500 – i Comuni coperti da questa tecnologia, «probabilmente, con il graduale diffondersi degli smartphone di ultima generazione, conformi allo standard lte, questi casi, in futuro, tenderanno ad aumentare».

Per capire se la visione dei propri canali televisivi preferiti dipende dall’invadenza della nuova tecnologia, basta consultare un sito internet dedicato, www.helpinterferenze.it, oppure il numero verde 800 126 126. «Il problema si elimina con l’installazione di un apposito filtro sull’antenna», prosegue Bonomo. E il presidente dell’associazione per la difesa dei consumatori precisa: «L’installazione avviene in maniera completamente gratuita». Quindi, prima di ricorrere all’intervento di un tecnico il consiglio è quello di verificare se i problemi derivano dal long term evolution. «Se l’impianto sarà ritenuto in una zona colpita da interferenze lte, senza alcuna spesa per il consumatore, sarà inviato un antennista che effettuerà un intervento di ripristino della corretta ricezione del segnale televisivo», afferma Bonomo.

A farsi carico dell’operazione è la fondazione Ugo Bordoni, «istituzione di ricerca che opera sotto la supervisione del ministero dello Sviluppo economico», che a seguito di un accordo con Adiconsum agirà sul territorio proprio grazie alle sedi locali dell’associazione. «Un’assistenza che non si limita alla segnalazione e al monitoraggio degli eventuali passi successivi», ma che seguirà l’utente anche nel caso di eventuali reclami dopo l’intervento. Per avere ulteriori informazioni, nel Catanese, basterà rivolgersi alle sedi di Catania, San Giovanni la Punta, Adrano, Bronte e Giarre.

Carmen Valisano

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