Il festival delle ossa oggi è all’ordine del giorno su cartelloni pubblicitari, sfilate di moda e vari programmi non specificamente culturali come “Veline”, “Pupe e Secchioni” e “Miss Italia”. L’ossessione di questo millennio è la nostra immagine nonché le conseguenze che quest’ultima comporta sull’occhio umano altrui.
In un’epoca dove i modelli prevalentemente “cult” non sono di tipo culturale bensì di tipo estetico, a farsi strada è il disprezzo verso se stessi generato dall’ossessione compulsiva dell’apparire perfetti. Ad esser depressi ci educano fin da piccoli: la tanto amata Barbie così rischia di diventare l’utopica immagine di ciò che tutte le bambine vogliono diventare e per tutta la vita queste ultime cercheranno un Ken da porsi accanto.
Intorno ad un complesso del genere vi è in linea di massima una condizione sociale e familiare non proprio invidiabile, che induce soggetti (in maggioranza ragazze in fasce di età comprese tra 18 e 20 anni e purtroppo, oggi, anche tra 12 e 18) a non accettare il proprio corpo il quale appare, ai loro occhi, deforme ed eccessivamente diverso dai modelli che gli stilisti, con un’immagine distorta della donna moderna, tentano di imporre al livello mondiale.
Spesso le diete “fai da te” o anche quelle prescritte da dietologi professionisti possono rispettivamente rivelarsi inutili o lente nel procedere; peggio ancora esse possono rivelarsi fin troppo efficaci e sfuggire di mano a chi le pratica, comportando la comparsa di parecchi problemi fisici, i quali ovviamente si ritrovano in perfetta linea con quelli di tipo psicologico e mentale che li accompagnano. Malattie di tipo alimentare sono:
Anoressia – l’anoressica dice di “no” a tutti i desideri alimentari e non. Ama toccare compulsivamente le proprie ossa. La malattia comporta conseguenze come l’amenorrea (interruzione del ciclo mestruale) oltre che la morte per eccessivo dimagrimento.
Bulimia – spesso essa è l’evoluzione dell’anoressia e comporta l’ingurgitamento di decine di chili di cibo seguito da conati di vomito, i quali arrivano anche ad un numero di 60 in una sola giornata. Le conseguenze sono nel migliore dei casi ulcere e gastriti provocate dal continuo passaggio di cibo in uscita dall’esofago; ma nel peggiore dei casi il cuore non ce la fa e cede provocando l’arresto cardiaco: proprio per questo il rischio di morte è elevato.
Binge – simile alla bulimia ma senza espulsione di cibo, con conseguente obesità.
Ortoressia – ossessione per i cibi sani; non importa la quantità di alimenti introdotti bensì la qualità. Essa diventa uno stato patologico quando provoca delle limitazioni in campo sociale e quando genera rituali ossessivo- maniacali riguardo all’igiene dei cibi che ci si accinge a mangiare.
NES – “Night eating syndrome”. Le abbuffate avvengono solo di notte e sono legate a problemi di insonnia; spesso chi ne è affetto, il mattino dopo non ricorda nulla.
Obesità – esso può anche rivelarsi uno stile di vita. I soggetti affetti vedono questa sindrome come una difesa dagli intimi rapporti sociali, dei quali hanno paura.
Psicopatologia dei body-builder – ne sono frequentemente affetti uomini appassionati di palestra che ingeriscono pillole dopanti e anabolizzanti. Le conseguenze più diffuse sono sterilità e tumori.
I metodi di dimagrimento e perfezionamento del proprio aspetto, che spesso ritroviamo orgogliosamente su qualche stupida rivista letta dal parrucchiere o dall’estetista, sono tanti e disparati, ma poche volte ci rendiamo davvero conto della cura (pressoché assente) che abbiamo di quello che dovrebbe essere il nostro “tempio”, trasformandolo spesso in una vera e propria “stalla”. Crediamo davvero di volere bene a noi stessi quando sacrifichiamo la nostra salute in virtù di una moda dell’apparenza? Smettiamola di trasformare il mondo in una massa infinita di manichini che a stento si reggono in piedi. Impariamo ad apprezzare di più ciò che la natura ci ha donato e proviamo a sorriderci quando camminiamo per strada piuttosto che criticarci per quel filo di grasso che proprio così indecente non è.
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