Dopo l’inchiesta sul cimitero dei Rotoli e dopo il coinvolgimento di alcuni dipendenti nell’indagine giudiziaria, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando corre ai ripari e nomina il vicesegretario generale Gabriele Marchese perché si assuma «tutte le responsabilità con riferimento alla gestione dei cimiteri». Un provvedimento che lascia intendere come la vicenda potrebbe non fermarsi qui, quindi «massima sorveglianza» dice il primo cittadino. «L’amministrazione comunale – dice Orlando – nell’interesse dei cittadini ha provveduto nei mesi scorsi a inoltrare denuncia alla Procura della Repubblica per presunte anomalie nella gestione dei cimiteri. Il Comune in questa vicenda è parte lesa e noi ci costituiremo parte civile affidando ai magistrati l’accertamento di quello che viene contestato agli indagati». Sul fronte dei provvedimenti in merito alle persone coinvolte quindi fa sapere che sono state tutte trasferite in attesa di valutare ulteriori provvedimenti.
Ma il sindaco non rinnega il lavoro fatto fin qui, anche se ancora non si può dire che la città sia uscita dall’emergenza, in riferimento al problema dei cimiteri: «Andiamo avanti con l’azione che era stata svolta lodevolmente dalla Reset. Noi contiamo di affrontare con la dovuta forza questa condizione per uscire con un progetto rispetto all’attuale emergenza. Ho convocato per domani la giunta alla quale proporrò la nomina di un commissario che ho individuato nel vicesegretario generale Gabriele Marchese. Per apprezzare il lavoro che si è fatto e per evitare che presunti comportamenti anomali e illegali possano rovinare il buon lavoro fatto e sopratutto mortificare i diritti dei cittadini». La patata bollente ora passa quindi nelle mani di Marchese, «che avrà il compito di assumere queste funzioni che io chiamo commissariali – aggiunge il primo cittadino – E anche se tecnicamente so che di commissariamento non si tratta, è quello che l’amministrazione ritiene doveroso fare per eliminare le vergogne che si presume si siano consumate e al tempo stesso per recuperare la dignità di un’amministrazione con la possibilità fin da subito di abbattere dalle circa 300 salme in deposito e ridurle a un centinaio, grazie al lavoro fatto in queste ultime settimane dalla Reset d’intesa con la ripartizione competente».
Sul punto è intervenuto anche il capogruppo del M5s al Consiglio comunale Antonino Randazzo che ha augurato «buon lavoro a Gabriele Marchese nominato commissario per tutte le attività cimiteriali del Comune di Palermo. Siamo certi che si impegnerà con la massima attenzione e professionalità così come ha già fatto nel ruolo di Comandante della polizia municipale, dove stava ottenendo ottimi risultati per il contrasto al fenomeno degli abbandoni e la movida selvaggia , ancora prima proprio nei Cimiteri comunali». E poi aggiunge: «Le criticità e gli orrori dei cimiteri, che abbiamo segnalato con esposti già a partire dallo scorso aprile 2019 e con interrogazioni parlamentari, si protraggono ormai da troppo tempo. È inaccettabile che opere quali il nuovo forno crematorio, dal 2015,e il nuovo cimitero, da oltre 10 anni, restino ancora delle opere incompiute. Noi faremo la nostra parte anche tramite l’azione di stimolo al Governo affinché si possa finalmente uscire da questa emergenza perenne tramite risorse per un nuovo cimitero a Palermo; l’amministrazione comunale dopo avere dormito per quasi 7 anni non perda però ulteriore tempo e restituisca alla città un servizio dignitoso per i nostri cari».
L’assessore al Bilancio Roberto D’Agostino ha diffuso i dati delle salme a deposito presso il cimitero dei Rotoli – 290 alla rilevazione di sabato 8 febbraio – e quelli degli scavi per il posizionamento dei loculi. In totale, nel periodo 15 dicembre 2019 – 8 febbraio 2020, sono stati effettuati 193 scavi per il posizionamento di nuovi loculi. Nello stesso lasso di tempo, sono stati 126 i loculi già posizionati e 71 le salme posizionate. Circa 200 famiglie hanno già fatto richiesta per la sepoltura. L’obiettivo di breve termine dell’amministrazione è di ridurre a 100 il numero di bare in deposito, di cui una quarantina provenienti dal cimitero di Sant’Orsola che, non avendo un deposito adatto, si appoggia a quello del cimitero comunale dei Rotoli.
E ci vorrà ancora diverso tempo prima che possa vedere la luce il nuovo cimitero di Ciaculli. «Siamo al primo step di tutto il progetto – spiega l’assessore – e abbiamo rassicurazioni sul fatto che arriveremo al valore complessivo di 80 milioni necessari per realizzarlo. Ci stiamo impegnando entro il 23 febbraio a fare la conferenza di servizi per l’approvazione definitiva del progetto e dopo procederemo con la presentazione di un appalto integrato entro l’estate. A quel punto dovremo arrivare alla consegna dei lavori entro la fine dell’anno. Questi sono i tempi che ci stiamo dando ovviamente controlleremo lo stato di avanzamento del progetto e dell’ulteriore finanziamento per il quale abbiamo avuto rassicurazione da parte del ministro Provenzano». Dall’apertura dei cantieri alla realizzazione dell’opera i tempi sono ancora da definire: «Stiamo preparando il cronoprogramma – aggiunge l’assessore – ci sono tempi tecnici legati anche agli espropri da fare».
Anche sul versante fronte dei forni crematori il Comune procede per gradi: «Abbiamo fatto la manutenzione evolutiva programmata per fare in modo che l’attuale forno non si fermi – aggiunge D’Agostino – e sta funzionando. In contemporanea con l’approvazione in giunta del bilancio pre-consolidato, che faremo anche per altri motivi come le somme di Rap, metteremo dentro anche lo sblocco di un mutuo che avevamo in cassa depositi e presiti di 650mila euro da destinare al revamping di questo forno crematorio, che sarà sostituito con un sistema a doppia bocca. Siamo fiduciosi che attraverso forme di incentivazione sulla cremazione per spostare l’utenza per quanto possibile su quel versante, la richiesta aumenterà sia sul il forno che realizzeremo a Ciaculli sia per l’altro che è previsto e avranno l’utenza necessaria per essere saturati anche con le salme provenienti non solo dalla provincia di Palermo ma anche da altre province siciliane, divenendo un polo regionale e garantendo così degli introiti».
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