DEVASTANTE IL QUADRO DI CHI HA PERSO IL LAVORO E DI CHI RISCHIA DI PERDERLO. I DATI FORNITI DALLA CISL SICILIANA FORNISCONO UNA LETTURA SOCIALE DIVERSA DA QUELLA ILLUSTRATA IERI DAL PRESIDENTE CROCETTA A SALA D’ERCOLE NEL CORSO DELLA SEDUTA SULLA MOZIONE DI SFIDUCIA.
Sono 2380 i lavoratori in esubero nel settore della Formazione professionale e di questi 623 già licenziati.
Mentre il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, persevera nel dichiarare che nessun lavoratori della Formazione professionale perderà il posto di lavoro, il quadro reale del settore è completamente diverso. La macelleria sociale è in corso e i dati rilevati e che riportiamo di seguito non lasciano spazio ad ulteriori commenti.
Il progetto del Governo regionale è ormai ufficiale e passa dalla cacciata degli enti formativi dal settore e dal salvataggio di tutto il personale presso il Ciapi. Una scelta politica chiare a legittima.
La questione è altra. Il presidente Crocetta parla di lavoratori che manterranno il posto di lavoro, ma questo cozza tremendamente con la realtà. Oggi ci sono lavoratori già licenziati che non hanno neanche la copertura reddituale sostitutiva. Dopo un anno il Governo regionale persevera negli slogan che non hanno prodotto fatti concreti. I lavoratori del settore continuano a non percepire alcuna retribuzione, gli enti a chiudere i battenti con i dipendenti che vanno ad ingrossare lesercito dei potenziali licenziati.
Tutti i sindacati firmatari di contratto, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal, hanno lanciato lallarme sociale e hanno ripetutamente chiesto al Governo regionale di avviare un immediato confronto per ricollocare i lavoratori prima di avviare la riforma tanto auspicata da tutti.
Riportiamo le dichiarazioni della Cisl Scuola sul dramma sociale in corso nel settore della Formazione professionale.
Come Cisl Scuola Sicilia formiamo i dati dell’emergenza sociale, ormai fuori controllo, del settore della Formazione Professionale in Sicilia ha dichiarato Giovanni Migliore, responsabile Cisl Scuola settore formazione professionale -nonostante le scelte di chiusura dell’Albo Regionale al 3 dicembre 2008 ed il ricorso al Ciapi di Priolo per la gestione delle emergenze, si rischia la carneficina sociale per i lavoratori di un settore ormai collassato. Non si possono lasciare i lavoratori nel baratro ha aggiunto – e, quindi, si inizi con pagare subito tutti gli stipendi arretrati, passando immediatamente ad un confronto concreto, serio e strutturato per definire in pochi giorni l’emergenza occupazionale.
In un prospetto riepilogativo, elaborato da Cisl Scuola Sicilia, il sindacato ha computato i lavoratori coinvolti, a vario titolo, dalla crisi generatasi dal passaggio al FSE fino ad oggi.
In tale prospetto sono stati riportati i lavoratori licenziati per gli esuberi strutturali di Anfe, Aram, Ancol e Cefop. Inoltre, risultano anche quelli licenziati dagli enti esclusi dall’Avviso 20/2011 o che sono stati (e risultano ancora) sospesi dal lavoro per analoga causa come il caso degli operatori dell’IPF, della Fondazione CAS e quelli degli enti di Caltanissetta.
A questi abbiamo aggiunto i lavoratori coinvolti a causa della revoca dell’accreditamento ai propri datori di lavoro.
Infine, bisogna necessariamente occuparsi dei lavoratori coinvolti dagli esuberi emersi dal passaggio dalla prima alla seconda annualità per il taglio del 10% per cento di Forgio e Fas, nonché del 50 per cento della Formazione professionale.
Il dato per il numero di lavoratori coinvolti è allarmante – ha sottolineato Migliore – 2.525 lavoratori, a vario titolo, non lavorano perché licenziati o sospesi, o, comunque, rischiano, nel breve, di perdere il proprio posto di lavoro.
La crisi del settore- ha ripreso – assume contorni più drammatici se sommiamo al numero sopra denunciato anche quello dei 1.780 lavoratori degli Sportelli Multifunzionali per i quali è stata trovata a una soluzione tampone per soli sei mesi con l’affidamento del servizio di politiche attive del lavoro in house providing al Ciapi di Priolo.
Nellanalisi il sindacato denuncia la situazione emergenziale in unaltra filiera del sistema formativo regionale. Si tratta dello stato di crisi che attanaglia i lavoratori della filiera dell‘Obbligo scolastico (Oif), circa mille e 800 operatori coinvolti che non percepiscono la retribuzione da circa 20 mesi e che non hanno, ancora ad oggi, certezze sull’avvio delle attività sia dei primi anni, sia dei secondi e terzi anni.
Bisogna trovare una soluzione immediata per i più di 2.500 lavoratori licenziati o a rischio licenziamento ha tuonato Migliore – anche attraverso soluzioni temporanee e transitorie come l’assegnazione al Ciapi di Priolo oppure attraverso la riallocazione negli altri enti che operano nella seconda annualità o anche attraverso un percorso di riqualificazione finanziato dal Piano Giovani.
È improcrastinabile, quanto urgente ha rilanciato – un confronto con il sindacato per la gestione degli esodi del personale che ne avrebbe i requisiti, ciò consentirebbe non solo di sfoltire la platea degli addetti del settore, ma anche di dare una risposta ai lavoratori coinvolti dallo stato di crisi.
La Cisl Scuola chiede con forza di accelerare i tempi per il superamento, in pochi giorni, di tutte le emergenze da quella retributiva a quella relativa alla riallocazione degli esuberi e di tutto il personale licenziato, nonché di porre in essere gli strumenti per l’esodo.
Contestualmente, necessita avviare il tavolo di confronto per arrivare alla riforma dell’Istruzione e formazione professionale (IeFp conosciuto come Oif), dei servizi per il lavoro e l’impiego e della Formazione Professionale ha concluso Migliore – separando, una volta per tutte il destino dei lavoratori da quello degli enti.
Si riporta di seguito il quadro aggiornato che evidenzia 2380 lavoratori licenziati e in esubero per effetto della politica perseguita negli ultimi due anni dai due Governi regionali che si sono incrociati senza soluzione di continuità, quello guidato dal presidente Raffaele Lombardo fino alle elezioni del 28 ottobre 2012 e quello attuale del governatore Rosario Crocetta.
Sono 623 i lavoratori licenziati per esubero strutturale, suddiviso per ente.
Ancol 56
Aram 47
Anfe Regionale 173
Cefop in As 347
Sono 61 i lavoratori licenziati da enti formativi esclusi dallAvviso 20/2011. Di seguito lelenco.
Informhouse 18
Isida 8
Sicilform 10
Ted informatica 10
Capaia 9
Sigma 6
Sono 1047 i lavoratori di enti con revoca dellaccreditamento in esubero.
Ial Sicilia 642
Aram 120
Ancol 76
Lumen 19
Aiprig 8
Anfe Catania 165
Anfes 17
Sono 22 i lavoratori in esubero dellAnfe di Enna che ha in corso la revoca dellaccreditamento da parte dellamministrazione regionale.
Sono 226 i lavoratori sospesi dopo lesclusione dellavviso 20.
Ipf 67
Fondazione Cas 64
Irfap Caltanissetta 44
Geo Informatica Caltanissetta 20
Enaip Caltanissetta 18
Ecap Caltanissetta 11
Interconsult Caltanissetta 2
Sono 401 i lavoratori in esubero tra il primo ed il secondo anno dellAvviso 20 per effetto del taglio del 10 per cento del finanziamento adottato dallassessore Nelli Scilabra.
Le ipotesi oggetto di confronto al tavolo trilaterale degli esuberi prevederebbero un riassorbimento di 627 lavoratori sospesi per via dellesclusione dal citato avviso 20 degli enti di appartenenza o dichiarati in esubero per il taglio praticato dal Governo regionale. Mentre per 1753 lavoratori si dovrebbero aprire le porte del Ciapi di Priolo.
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