Vincenzo Pirrotta urla e alle sue spalle il palazzo dell’Università brucia. Ma si tratta solo di esigenze di copione, quello di La via della spada, lo spettacolo che sabato sera ha inaugurato i Campionati mondiali di scherma. In cinquemila hanno assistito alla cerimonia in piazza Università, caratterizzata dalle suggestive proiezioni sulla facciata del Palazzo centrale. Ieri, nel frattempo, hanno avuto inizio le gare. Unico italiano in pista l’acese Enrico Garozzo che è stato eliminato al primo turno di qualificazione nella specialità della spada.
Ricca la serata di sabato. La cerimonia di inaugurazione è stata scandita da tre momenti: alla classica sfilata delle bandiere delle nazioni partecipanti, ben 116, è seguito lo spettacolo vero e proprio e l’apertura ufficiale dei giochi con le autorità sul palco. Nonostante i 40 minuti di ritardo, l’atmosfera era serena e le polemiche sulla cattiva gestione dei giorni scorsi sembravano già tramontate. Nell’attesa, tanti giovani da tutto il mondo ridevano e scherzavano insieme in un susseguirsi di scatti fotografici. Tra loro Lucas, spadaccino ventenne di El Salvador, in piazza con altri cinque suoi connazionali. «Catania è una città molto bella – ha confidato con un sorriso il giovane atleta sudamericano – Sono qui da mercoledì e la gente è stata molto gentile, mi trovo davvero bene». Non si aspetta di vincere una medaglia, perché «la scuola di scherma europea è migliore, ma farò del mio meglio». L’obiettivo è centrare la qualificazioni alle Olimpiadi di Londra.
Mentre i danzatori sul palco si muovevano con gesti che ricordavano i passi della scherma, nella piazza, piena ma non gremita, tutti venivano catturati dai giochi di luce. Tra acqua e fuoco, sulla facciata del Palazzo centrale è spuntato anche un pupo siciliano, accompagnato dal suono di un marranzano. A seguire, l’ingresso di Alfio Antico, noto musicista catanese e virtuoso del tamburello. L’effetto è stato certamente suggestivo, ma tra gli spettatori qualcuno restava perplesso: più che esaltare i valori atletici, lo spettacolo ideato da Guglielmo Ferro è sembrato più un inno campanilistico alla sicilianità.
La serata si è conclusa con i saluti della autorità. Qualche timido fischio al presidente del Senato Renato Schifani, mentre molti sorrisi accoglievano il presidente della Federazione internazionale della scherma, il russo Alisher Usmanov, che ha rivolto un saluto alla piazza, prima di proseguire il discorso in inglese. «Buonanotte Catania, and welcome to the world fencing championships».
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