In due mesi sequestrati 13.556 chili di prodotti alimentari Latte, carne, pesce e gelati «pericolosi per salute umana»

Dall’inizio di giugno a ora nelle province di Palermo, Agrigento e Trapani, i carabinieri del Nas hanno sequestrato 13.556 chili di prodotti alimentari per un valore complessivo di circa 101mila euro e hanno chiuso o sequestro 16 strutture. Stabilimenti balneari, agriturismi, ristoranti, gelaterie, aziende dolciarie, autogrill, comunità
alloggio per anziani, studi medici e depositi farmaceutici, In tutto sono 91 le sanzioni elevate per un totale di circa 170mila euro, e 83 le persone segnalate alle autorità amministrative e sanitarie. 

In particolare, in provincia di Palermo è stata sanzionata un’azienda agricola-zootecnica attiva nella filiera del latte e dei derivati dove 178 chili di prodotti caseari sono risultati privi della registrazione sanitaria. L’autorità sanitaria ha emesso un provvedimento di sospensione
dell’attività di produzione
. In un ristorazione sono stati sequestrati 889 chili di prodotti ittici e 327 chili di prodotti carnei per mancanza di tracciabilità della filiera di provenienza, con grave pregiudizio per
la salute dei consumatori. Altri sequestri sono avvenuti nel corso delle
visite ispettive nelle Isole di Ustica, Favignana, Lampedusa e Linosa.
Numerose anche le infrazioni riscontrate nella produzione industriale e artigianale del gelato nelle province di Palermo, Agrigento e
Trapani. In questo settore, nel corso delle verifiche, sono state sequestrate oltre cinque tonnellate di confezioni industriali e di prodotti artigianali e 234 chili di preparati per semifreddi.

Nella grande distribuzione, sanzioni sono state elevate a carico di due supermercati di Palermo. In particolare, in uno di questi esercizi erano state esposte in vendita confezioni di latte per lattanti di tipo 1 al
prezzo inferiore a quello originale, in violazione al decreto del ministero del Lavoro, della Salute e
delle Politiche sociali. Tra le infrazioni riscontrate più spesso si annoverano le carenze igieniche dei locali, l’assenza di
attestati di alimentarista, l’assenza o il mancato aggiornamento della registrazione sanitaria, la
mancata predisposizione delle procedure di autocontrollo, l’omessa indicazione sui prodotti preparati
in loco ed esitati alla vendita, degli ingredienti utilizzati per la preparazione e degli eventuali
allergeni, nonché l’omesso approntamento e la mancata attuazione delle procedure di autocontrollo
alimentare.

Redazione

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