«Sul Natale c’è un teatrino ancora in corso, e la città si è accorta di questa incapacità di gestione e di amministrazione. Il Comune sta mettendo quattro luminarie giusto ora, giusto per lavarci la faccia, come se questo fosse il problema. Prima delle luci natalizie bisognerebbe pensare a illuminare le periferie». E’ un Fabrizio Ferrandelli ben poco natalizio quello che apre il consiglio comunale del 24 dicembre. A Sala delle Lapidi i temi all’ordine del giorno sono tanti, e il leader di Più Europa si mostra ben poco conciliante con la giunta Orlando. Si capisce subito che chi si aspettava una seduta tranquilla e benaugurante resterà deluso.
La vigilia di Natale, insomma, resta torrida. Soprattutto considerando i ritardi sugli eventi natalizi, che si ripetono così come già nel 2018: la commissione comunale ha pubblicato il bando dei vincitori soltanto il 21 dicembre, dopo che la giunta Orlando ha stanziato le somme necessarie soltanto ai primi del mese. Col paradosso che quasi tutti gli eventi natalizi previsti si terranno dopo il 25 dicembre. Mentre Sala delle Lapidi negli scorsi giorni ha discusso per ben tre sedute sulle due feste che si terranno a Capodanno, a piazza Giulio Cesare e al Cep.
«C’è imbarazzo in Consiglio, per via di un braccio di ferro istituzionale che non vorremmo avere – prosegue Ferrandelli – Noi facciamo la nostra parte, abbiamo chiesto in più di un’occasione il rispetto della giunta. Siamo in una città fuori controllo. Potere arrivare a Sala delle Lapidi oggi è stata una impresa. La città è paralizzata sui cantieri al Pioliteama, in via Amari, non c’è nessuna comunicazione sui cantieri al teatro Massimo. L’assessore alla Mobilità è un dittatore, sta inginocchiando le attività commerciali, non si confronta e con tutti i cantieri addosso si è amminchiato, come direbbe Camilleri, a fare l’isola pedonale. Ci giunge notizia che oggi Catania proverà a istituire la ztl notturna e nei weekend. Mentre il regolamento sui dehors resta ancora fermo».
Ad alimentare la rabbia dei consiglieri è anche l’assenza della giunta. Resta il fatto che la maggioranza prova a smarcarsi dal malumore generale. «Siamo stati imbarazzati anche dal ruolo avuto da alcuni consiglieri di opposizione – specifica Ottavio Zacco, di Italia Viva – che ci ha bloccato per una settimana a parlare di un problema politico che si poteva risolvere subito con la presenza dell’assessore». Sull’ordine dei lavori sono poi intervenuti i consiglieri Francesco Scarpinato e Michele Susinno.
Il vicepresidente Giulio Tantillo, di Forza Italia, punta poi di nuovo sulle annose pedonalizzazioni volute dalla giunta. E non solo. «Il problema è perché i dirigenti hanno firmato un atto su via Maqueda, via Roma e corso Vittorio Emanuele – afferma – Questa mattina, e siamo al 24 dicembre, mi sono arrivati gli emendamenti al piano triennale delle opere pubbliche. Questo vuol dire che la commissione urbanistica non conosce questi documenti, che sono stati prodotti il 23. Ma quali opere si dovrebbero completare in questi pochi giorni che mancano alla fine dell’anno? Ecco perché è facile prevedere che questi emendamenti scivoleranno al 2020. Ciò succede che gli assessori sono convinti di poter fare ciò che gli pare». Quel che resta di una seduta piuttosto nervosa è che i regolamenti da tempo impantanati a Sala delle Lapidi – dai rifiuti ai già citati dehors fino ad arrivare a quello sull’inclusività sociale – slitteranno anch’essi all’anno nuovo.
«C’è un altro atto deliberativo importantissimo di cui non si è discusso – ricorda infine Mimmo Russo -, cioè il bilancio consolidato, senza la cui approvazione viene vanificata in parte la stabilizzazione di circa 200 lavoratori. Chiedo che questo consiglio voti immediatamente quell’atto, per questo chiedo una sospensione o, rivolgendomi al presidente, di convocare un consiglio comunale urgente a partire da giorno 27 dicembre. Sarebbe indegno non mettere a riparo entro la fine dell’anno queste persone. Aggiungo poi che per la prima volta il piano triennale delle opere pubbliche non è stato deliberato, mentre sugli eventi di Natale e di Capodanno ci rivolgeremo alla Procura della Repubblica».
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