Immobili comunali e affitti irrisori Abbonato: «Dati noti da tempo»

«Nessuna carente informazione e trasparenza». L’assessore comunale al Bilancio, Luciano Abbonato, respinge al mittente le accuse del Movimento Cinque Stelle sugli affitti irrisori pagati dai privati che hanno in concessione immobili comunali. Da sei mesi i pentastellati chiedono di conoscere i dettagli dell’assegnazione a uso commerciale e abitativo di questi beni, i relativi canoni d’affitto e gli incassi. La richiesta di accesso agli atti risalente all’8 aprile porta la firma della deputata regionale Claudia La Rocca. Ma le risposte, denuncia la pentastellata, sono «lacunose e contraddittorie».

Parole che non sono andate giù ad Abbonato che a stretto giro di posta ha replicato: «I dati che i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno oggi diffuso non sono affatto una novità, ma sono pubblici e pubblicati da oltre un anno sul sito del Comune che riporta, in ossequio alla legge, tutte le informazioni relative a dati certi e certificati dai bilanci consuntivi». Questo spiega anche perché le informazioni inserite siano quelle del 2013. «Il bilancio consuntivo 2014, che con i suoi allegati consta di migliaia di pagine, è stato approvato da pochi giorni ed è tutt’ora in fase di pubblicazione» spiega Abbonato.  

Insomma, sostiene l’esponente della giunta Orlando, non vi è «alcuna carente informazione e trasparenza perché dal 2012 l’amministrazione ha avviato una verifica a tappeto di tutti i contratti attivi e passivi che, appunto, vengono pubblicati online». Eppure oggi dopo la denuncia del Movimento Cinque Stelle che si dice pronto a presentare un esposto in Procura e alla Corte dei Conti sul sito del Comune sono state inserite nuove schede che si riferiscono agli immobili commerciali, agli immobili confiscati, alle scuole comunali e agli uffici comunali. 

Per quanto poi riguarda gli importi degli affitti, spiega ancora l’assessore al Bilancio «l’amministrazione si è impegnata sin dall’insediamento per ridurre la forbice fra attivi e passivi, riducendo per milioni di euro i costi passivi e stipulando contratti attivi soltanto a titolo oneroso e previa verifica della congruità dei prezzi alle condizioni di mercato da parte di una apposita commistione tecnica».

«Gli importi, certamente irrisori, cui fanno riferimento i parlamentari del Movimento 5 Stelle – conclude Abbonato – si riferiscono a contratti stipulati prima del 2012, in alcuni casi anche decenni fa. In ogni caso sono già in corso, così come per i contratti passivi, delle verifiche tenuto conto delle ovvie obbligazioni che per l’amministrazione comunale derivano da contratti già stipulati e vigenti».

Redazione

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