«Quando il padre di Ilaria mi ha chiamato, per chiedermi se potevo rifare il marmo per la lapide in memoria della figlia, avevo già deciso che gliela avrei regalata». Giuseppe Anselmo è il marmista che aveva realizzato la lapide in memoria di Ilaria Boemi, la sedicenne stroncata da una pasticca di Mdma sul lungomare del Ringo il 10 agosto 2015. Proprio lì dove è morta da sola, la sua famiglia aveva realizzato un altare di strada con una lastra di marmo dove era incisa la frase: «Si nasce per morire con un grido dentro che nessuno può sentire». A qualcuno quella lapide ha dato fastidio e il 7 gennaio è stata fatta in mille pezzi.
Il padre della ragazza, Mariano Boemi, aveva promesso che l’avrebbe riposizionata e così ha fatto. Dieci giorni dopo l’atto di vandalismo, la lapide è stata rimessa a posto. A contribuire al ripristino della targa commemorativa era stato il comitato PuliAmo Messina che attraverso Facebook ha promosso una raccolta fondi per raccogliere quanto necessario all’acquisto di una nuova lapide. Alla solidarietà di tanti messinesi ha fatto eco quella del signor Anselmo che ha informato i familiari di Ilaria di voler a sua volta fare dono dell’opera. «Sono una famiglia di persone umili e per bene – ha spiegato il marmista -. Chi ha danneggiato la lapide di Ilaria deve capire che al male si risponde con gesti d’amore, come hanno fatto tutti coloro che hanno donato del denaro perché la famiglia potesse riposizionare la lapide. Sono più contento che quei soldi vadano in beneficenza e continuino a fare del bene».
E così è stato fatto. I fondi raccolti sono stati devoluti al centro clinico Nemo Sud, che dal marzo 2013 si prende cura di persone affette da malattie neuromuscolari. «Spero si sia trattato solo di una ragazzata che presto dimenticheremo tutti – ha detto il padre di Ilaria – i soldi donati serviranno a fare del bene. Ilaria sarebbe stata contenta». A commentare la decisione della famiglia di devolvere il denaro è stato anche il presidente di Nemo Sud Mario Melazzini: «Si è scelto di consegnare un messaggio di grande speranza. Il gesto dei genitori di Ilaria – ha sottolineato il presidente – ci commuove e dà sempre maggiore valore al lavoro che ogni giorno viene svolto dal nostro centro. Qui, ogni giorno, affermiamo il coraggio di vivere e di far vivere. È una cosa forte e il gesto della famiglia Boemi conferma che ci muoviamo nella giusta direzione».
Un plauso arriva anche da PuliAmo Messina: «Devolvere questi fondi significa far rivivere l’anima della piccola Ilaria nel cuore di tutti quei pazienti che, ogni giorno, convivono con la propria malattia», hanno commentato i ragazzi del comitato.
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