I motori sono caldi già da tempo in vista delle elezioni regionali 2022, ma all’Assemblea regionale siciliana il dinamismo, o trasformismo che dir si voglia, non è mai mancato. Dall’inizio della diciassettesima legislatura, quasi il 30 per cento dei 70 deputati che occupano gli scranni del parlamento ha cambiato partito in un continuo riallineamento all’interno dei vari gruppi parlamentari. L’unica realtà a non subire scossoni, almeno fino a questo momento, è quella di Diventerà Bellissima, il movimento che fa capo proprio al presidente della Regione Nello Musumeci. L’attuale legislatura verrà ricordata anche per una inedita prima volta della Lega tra gli scranni di palazzo dei Normanni. Il gruppo, che prende il nome di Lega Sicilia per Salvini premier, attualmente è composto da tre deputati che provengono tutti da altri partiti nell’orbita dell’area del centrodestra. Si tratta di Antonio Catalfamo, Orazio Ragusa e Vincenzo Figuccia.
Catalfamo è l’ex capogruppo di Fratelli d’Italia, mentre Ragusa è passato dagli azzurri di Silvio Berlusconi ai seguaci di Alberto da Giusanno. Figuccia, invece, arriva dallo scudo crociato dell’Udc, partito in cui ebbe mandato di ricoprire il ruolo di assessore all’Energia, salvo poi abdicare dopo 16 giorni. Toccata e fuga in casa Lega per due deputati: il democristiano Giovanni Bulla, originario di Adrano, e Marianna Caronia. Il primo, ex assessore alla provincia di Catania, grazie alle porte girevoli, è tornato all’Udc; mentre il cammino della deputata palermitana è stato più articolato. Eletta con Forza Italia, prima di passare al partito di Salvini, è approdata al gruppo misto. Terminata l’esperienza leghista, un nuovo passaggio al misto e, infine, il rientro in Forza Italia. Le ultime settimane per lei sono state abbastanza tribolate con una aperta polemica nei confronti del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè durante la votazione degli articoli della legge finanziaria. Scenario che ha innescato voci su un possibile cambio che, però, non c’è stato.
A detenere il record di cambiamenti è Totò Lentini. Palermitano alla terza legislatura, dal 2017 è transitato in quattro partiti. Eletto con Forza Italia, poi Fratelli d’Italia, Ora Sicilia e infine Popolari e autonomisti, formazioni in cui riveste anche la carica di presidente del gruppo parlamentare. Nella sedicesima legislatura, Lentini era passato da Sicilia Futura all’Udc mentre in quella ancora precedente – con Raffaele Lombardo presidente – il percorso era stato dallo scudo crociato al Movimento per le autonomie.
Dal 2017, i gruppi che hanno subìto più perdite sono il Movimento 5 stelle e il Partito democratico. I pentastellati, che restano i più rappresentati all’Ars con 15 deputati, avevano cominciato in 20. Il ridimensionamento si deve alla nascita del nuovo gruppo di Attiva Sicilia. Oltre ad Angela Foti ne fanno parte Elena Pagana, Sergio Tancredi, Matteo Mangiacavallo e Valentina Palmeri. I dem sono stati salutati del re delle preferenze Luca Sammartino. Il colonnello renziano di Sicilia è la punta di diamante del gruppo di Italia Viva. Nato dalle ceneri di Sicilia Futura, all’interno ingloba anche Eddy Tamajo e Nicola D’Agostino. Tra gli ex pd, oltre a Sammartino, sono transitati Giovanni Cafeo e Pippo Laccotto.
La bandiera del trasformismo sventola alta anche in casa Forza Italia. Gli azzurri sono stati salutati da Luigi Genovese, tra i fondatori di Ora Sicilia e attualmente nel gruppo misto, Ragusa e Caronia. Tra i cambi di casacca c’è anche quello di Rossana Cannata. La deputata che, dopo essere stata eletta tra le fila di Forza Italia, nel 2019 è passata a fare parte del gruppo di Fratelli d’Italia. Dall’Udc, invece, è arrivata la presidente della commissione Salute Margherita La Rocca Ruvolo. Ultima new entry Luisa Lantieri. Un colpo di mercato messo a segno da Miccichè in versione Luciano Moggi. Anche perché Lantieri non solo è stata eletta nel Partito democratico e poi è transitata nel gruppo di centrodestra Ora Sicilia ma, nella precedente legislatura, ha occupato il posto di assessora alle Autonomie locali nel governo di Rosario Crocetta. Dentro Forza Italia è finita, dopo la candidatura nei Popolari autonomisti e l’ingresso in Ora Sicilia, pure la deputata Daniela Ternullo. Quest’ultima ha preso il posto di Pippo Gennuso, pure lui quando era all’Ars passò dagli autonomisti a Ora Sicilia.
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