di Ivan Scinardo
E un viaggio nellimmaginario che sperimenta la contaminazione Cinema e Teatro in uno dei luoghi più suggestivi e fantastici della città di Palermo, lo spazio Tre navate, ai Cantieri culturali alla Zisa.
Gli allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia studiano a pochi metri e quando il regista teatrale Matteo Bavera, che con loro aveva realizzato assieme a Mela DellErba, un anno fa, un laboratorio di conduzione degli attori, ha proposto loro di inserirsi in maniera non invasiva alle prove di uno spettacolo che andrà in scena il 28 marzo con la regia di Georges Lavaudant, ex direttore del Teatro Odéon di Parigi, hanno spinto il direttore della fotografia, Paolo Ferrari a creare un modulo didattico specifico che potesse raccogliere tutti i momenti più suggestivi delle performance degli attori, per ricavarne poi un documentario.
Perfetto connubio fra Cinema e Teatro nello stile del maestro Georges Lavaudant, che si sta ispirando alle novelle di Georges Bataille, levento è una vera e propria performance di attori e filmmakers. Lavaudant allestisce i suoi spettacoli secondo un’ estetica del frammento fondata su collage di testi. Nellambito di un laboratorio didattico di direzione della fotografia del docente Paolo Ferrari gli allievi del Centro sperimentale seguono le performance degli attori scelti per lo spettacolo.
Il regista è microfonato luci e ombre al centro del padiglione che da palco di teatro si trasforma in set cinematografico; gli allievi stanno registrando tutte le indicazioni di regia, i commenti, e lintero backstage dello spettacolo. Una condizione altamente sperimentale si sta sviluppando nel capannone delle Tre Navate, dove il minimalismo dei mezzi a disposizione è sostituito dal talento dei giovani attori palermitani coinvolti da Lavaudant, nell’incontro con la professionalità in divenire dei giovani allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia. (a destra, foto tratta da amopalermo.com)
Artista dalla sensibilità contemporanea, Lavaudant mira alla scomposizione dell’immaginario teatrale, traendo suggestioni dal cinema, dal fumetto, dal music-hall, dalla pittura iperrealista, senza mai dimenticare la lezione fondante di Carmelo Bene. Ecco perché questo connubio con la scuola del cinema di Palermo per un laboratorio didattica voluto dal coordinatore Tommaso Strinati. Fondatore del Théâtre Partisan (1968), emanazione del teatro universitario della sua città, si è rivelato con lo spettacolo Lorenzaccio di A. de Musset (1973), nel quale incorniciava la recitazione parossistica e melodrammatica degli attori in una scenografia lussureggiante. Dal 1996 è direttore dell’Odéon-Théâtre de l’Europe,successore di Giorgio Strehler. Partner dell’iniziativa l’Institut Fracaise di Parigi che accolto il progetto di Matteo Bavera per il Teatro Garibaldi di Palermo, membro dell’Unione dei Teatri d’Europa.
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