Il sindaco e l’operazione verità sui bilanci del Comune «Gravi omissioni di revisori e della giunta Stancanelli»

«Abbiamo evitato di dichiarare il dissesto, più volte, salvando la città dalla situazione molto pesante ereditata da Raffaele Stancanelli». Inizia così l’intervento congiunto del sindaco Enzo Bianco e dell’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando. Entrambi concordi nell’addossare interamente le responsabilità politiche dei conti in disordine alla giunta precedente. E quelle contabili, chiaramente, ai revisori. Alcuni dei quali sono rimasti in carica anche durante il primo periodo della seconda consiliatura guidata da Bianco. «I numeri che presentiamo oggi non sono sicuramente degni di un comune virtuoso ma non possiamo dimenticarci del passato», commenta Girlando. «La macchina che ci è stata consegnata – continua l’assessore spingendosi in un paragone automobilistico – era senza benzina, con le gomme a terra e col motore quasi fuso. Certamente non può diventare una Ferrari in pochi giorni». Una situazione, quella dipinta questa mattina in conferenza stampa, che vede il suo punto d’inizio nel piano di riequilibrio del 2013

Conti, bilanci e tematiche normalmente complesse che il primo cittadino vuole chiarire alla sua città attraverso quella che lui chiama sobriamente «operazione verità». Il riferimento, non troppo velato, è una probabile stoccata nei confronti dei numeri presentati solo qualche giorno fa dal vicepresidente vicario Sebastiano Arcidiacono, seduto accanto alla giunta ma rimasto in silenzio, e dai componenti della commissione bilancio. Una fotografia, quella svelata dai consiglieri, che ha sollevato forti polemiche all’interno e all’esterno del senato cittadino. Proprio per la presenza di alcuni pesanti debiti non considerati nel bilancio ufficiale.

«I numeri che oggi vi mostriamo parlano chiaro, la situazione è molto pesante ma trae origine dai nostri predecessori». «Sarebbe stato molto più semplice per me dichiarare il dissesto – aggiunge Bianco – ma avrebbe rappresentato un colpo mortale per la città. Già afflitta dai continui tagli ai trasferimenti dello Stato e della Regione». Ma, polemiche a parte, la situazione dipinta dall’amministrazione appare completamente contrastante con quella, preoccupata, presentata dalla magistratura contabile della Regione Sicilia. Anche se, al cronista che chiede chi sia il soggetto che fornisce i dati sbagliati, Bianco risponde: «La Corte ha fatto i suoi rilievi, noi presentiamo i nostri numeri».

Il totale del debito, secondo il report fornito, sarebbe passato da 1.365.218.000 euro del 2013 a 1.232.310.000 del 2016. Una riduzione che ammonta dunque a 132.908 euro. Cifre che saranno presentate martedì prossimo, davanti ai giudici di Palermo, dall’assessore al ramo e dalla segretaria generale del Comune Antonella Liotta, entrambi convocati per rendere conto di quelle che i magistrati definiscono «irregolarità e profili di criticità che potrebbero avere riflessi pregiudizievoli per il ripristino degli equilibri di bilancio negli esercizi futuri». 

A gravare sui conti, come più volte raccontato da MeridioNews, sarebbe soprattutto la situazione relativi alle società partecipate del comune. E, in particolar modo, quella del gestore idrico Sidra spa e, ora, quelladella municipale dei trasporti Amt. Ma Girlando non si scompone: «Non siamo Roma con i problemi di Atac. La vicenda Sidra riguarda sostanzialmente alcuni dati che sono errati». «Esiste un problema giuridico forte tra le carte scritte dalla società e quelle del Comune. Per questo – aggiunge il titolare del bilancio – abbiamo avviato una procedura di controllo». Al centro del fuoco i debiti lasciati dalla società di gestione dell’acquedotto Acque di Casalotto e dall’impianto di depurazione, «molto antichi» conclude Girlando, ma ancora gravosi. 

Mattia S. Gangi

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