Il serpentone iridato ha sfilato anche a Catania

Il serpentone iridato ha sfilato anche a Catania. Si è infatti, svolta ieri pomeriggio il corteo GLBT, parte conclusiva della manifestazione Catania Pride organizzata dall’associazione Open Mind Catania.
Partito da Piazza Cavour, ha portato con sè tutta l’allegria, i colori e il modo assolutamente ironico e pungente che caratterizza ogni Gay Pride. Malgrado la partecipazione non sia stata massiccia, erano in molti ieri pomeriggio a sfilare. C’erano tutti, i ragazzi del centro sociale Experia, l’associazione culturale Arci, i ragazzi di Comunisti Italiani, ma soprattutto, ragazzi e ragazze coraggiose.

La realtà siciliana ancora una volta ha dato mostra di sè. Sebbene si siano fatti dei grandi passi avanti, è ancora difficile fare outing ed ancora più difficile è mostrasi liberamente per le vie della propria città.
La felicità e la soddisfazione è, però, tanta per Sara Crescimone, organizzatrice dell’evento, visto anche il fuoriprogramma capitato durante la sfilata. Il corteo, infatti, è stato bloccato per quasi un’ora all’altezza della Villa Bellini dall’arrivo della contro manifestazione tenuta dal gruppo Forza Nuova.

Come un muro, bandiere nere e croci celtiche hanno impedito che la manifestazione potesse scorrere per la via principale della città. Slogan razzisti hanno fatto da sottofondo. Attimi di tensione e di altrettanta paura hanno scosso i partecipanti, ma il coraggio ha avuto la meglio sullo schieramento di estrema destra. Questa volta alle spranghe e ai caschi hanno avuto la meglio i palloncini colorati e le musiche di Gloria Gaynor e Madonna. Il gruppo forzanovista, dopo essersi portato avanti per quasi metà di via Etnea, si è poi sparpagliato per i vicoli della via principale.

Il colorato corteo GLBT è giunto in Piazza Università dove si è tenuto un piccolo sit-in al quale, seppur brevemente, sono intervenuti i vari partecipanti alla manifestazione. ‘Il Pride di Catania è da sempre il più coraggioso, perché deve lottare doppiamente.’ – afferma Porpora – ‘Perché è un Pride del sud dove bisogna urlare più forte affinché tutti sentano’. Anna Bucca dell’associazione culturale Arci ci tiene a precisare che ciò che è successo venga sottolineato, di come sia possibile che slogan razzisti possano fare da sottofondo ad una manifestazione pacifica divertente ed ironica come quella del Catania Pride. La Dott. Maria Gigliola Toniollo del Settore Nuovi Diritti CGIL afferma a gran voce: ‘Che il marcio venga fuori. Bisogna lottare per delle battaglie che riguardano tutti’.

Altri interventi il cui tema principale è sempre lo stesso, gridato, urlato affinché si possa veramente sentire. Lottare, resistere e soprattutto non avere vergogna di far valere i propri diritti. Diritti per esseri umani e non per etichette che la società, le istituzioni e la chiesa hanno deciso di affibbiare. La gente ai lati della strada ha assistito stupita e titubante alla festosa manifestazione, critica verso questo modo eccessivo di manifestare e alle volte forse un po’ scandalizzata. Purtroppo il paradosso è sempre dietro l’angolo. E’ più semplice che la gente si scandalizzi di un carro colorato di una moderata eccentricità, mentre quasi passano inosservate le croci celtiche, gli inni razzisti e i colori di vecchia memoria? ‘Lo scandalo è negli occhi di chi guarda’ ripete più volte Sara Crescimone. ‘La gente si fa forza e giudica perché protetta dalla gran voce fatta dalle istituzioni a loro care e perché non conosce. Il vero scandalo stava a qualche metro da noi’. Per questo motivo al loro slogan ‘Le perversioni vanno curate non manifestate ’ rispondono ancora una volta in maniera ironica con il loro ‘Persi per persi meglio perversi’.

La lunga maratona si è poi spostata al centro sociale Experia dove sono proseguiti i festeggiamenti per quella che gli organizzatori catanesi considerano una festa di compleanno. Una festa che speriamo si possa ripetere anche il prossimo anno.

Loretta Bonasera

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