“Il problema precari nasce con Cammarata”

“Il tema è che dopo di noi alla Gesip, ad esempio, hanno fatto assunzioni ad personam in difformità con una delibera da me voluta e votata dal consiglio comunale che lo vietava. Delibera mai revocata. Lo skypper (il famoso skipper di Cammarata, pagato dalla Gesip ma in servizio sulla barca del sindaco, ndr) rientra in questo contesto”. A parlare è Giovanni Ferro, ex assessore della giunta Orlando. Che replica, alle accuse, forse un po’ troppo frettolose, di chi vorrebbe imputare all’ex sindaco del capoluogo siciliano, la responsabilità dell’emergenza precari. Ma la cosa non stupisce.

Da quando l’ex sindaco della Primavera di Palermo ha annunciato la sua nuova discesa in campo per la guida del capoluogo siciliano, è successa, infatti, una cosa strana. E’ come se tutti gli altri candidati si fossero coalizzati contro di lui. Non si attaccano più tra di loro, hanno un chiodo fisso che li accomuna: Orlando. E, in effetti, comunque vada, ciò che è certo è che la sua candidatura ha sparigliato tutte le carte. I conti sono da rifare.
Uno degli argomenti principali degli avversari di Orlando, è il tema dei precari. Si arriva al paradosso: pur di attaccarlo, ad esempio, il centrosinistra omette di dire che il problema dei precari nasce con l’amministrazione berlusconiana di Palermo, dell’ex sindaco, Diego Cammarata, con la regia di Gianfranco Micciché. Ma non solo. Molti politici, dal 2001 in poi, si sono molto interessati dei precari, ricevendone in cambio, magari, una spinta alla carriera politica, come nel caso dell’onorevole Riccardo Savona, tanto per fare un esempio. Fatti ben noti in città.

Chi conosce i fatti (e non ha motivo di nasconderli) sa che tutto nasce con Treu. Durante il governo Prodi fra il 1996 e il 1998, il ministro del Welfare istituisce la figura degli Lsu, lavoratori socialmente utili da inserire negli apparati delle amministrazione pubbliche con risorse statali. In buona sostanza, in tutto il quinquennio di governi dei centrosinistra (96-2001) mentre al Nord si finanziavano investimenti infratrutturali, al Sud si davano soldi per i lavoro, a Napoli, Lecce, Palermo, Catania.La cosa va avanti fino al 2001. Poi arriva il governo Berlusconi e il ministero chiude i rubinetti. E cominciano i problemi, mentre i precari cominciano a chiedere di essere stabilizzati nell’ente presso cui hanno prestato servizio. E in molti ci riescono. Altri restano fuori, non ci sono le risorse regionali per tutti.
Succede però che una volta che i finanziamenti del ministero vengono meno, a Palermo, invece di mettere un punto alle assunzioni, si è continuato a recrutare personale. Con l’amministrazione Cammarata, che fa lievitare vertiginosamente il numero dei dipendenti. Si inventano la Gesip, dove fanno confluire migliaia di persone, a poi ancora assnzioni in Amia, Amat e cosi via. Un contesto confermato dalla Corte dei Conti che solo qualche giorno fa, si è detta fortemente preoccupata della situazione che si è venuta a creare negli ultimi anni “per la rilevante mole di personale precario presso i Comuni siciliani di piccole dimensioni, i cui bilanci denotano spesso criticita’ di ordine finanziario dovute anche all’elevata spesa di personale”.

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Redazione

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