Maglia nuova vita nuova. L’esordio della casacca rosa votata ad agosto dai tifosi è coinciso a Castrovillari con un cambiamento della direzione del vento rispetto a domenica scorsa in virtù del fatto che il Palermo ha vinto (1-0) riscattando la sconfitta interna con l’Acireale. Nello stesso tempo, però, la new-entry relativa al kit-gara, che ha un po’ spiazzato tutti coloro che si aspettavano il debutto domenica prossima in occasione della sfida interna con il Troina, si è ‘adeguata’ ad un copione ormai delineato in questa stagione. E che vede il Palermo formato trasferta superare tutti gli ostacoli che incontra sulla strada e fornire maggiori garanzie di affidabilità rispetto alla versione casalinga.
E’ lecito chiedersi dove sarebbe adesso la capolista se anche al Barbera, dove ha perso gli scontri diretti contro Savoia e Acireale, avesse avuto finora la stessa continuità mostrata lontano dalle mura amiche. Fuori casa i rosanero si esaltano e, anche se la manovra non è brillante o fluida nell’ambito di partite in cui bisogna tenere conto anche di alcune variabili come le trappole tese dagli avversari e a volte pure le misure dei terreni di gioco, alla fine riescono sempre (o quasi) a compiere la propria missione. E’ successo anche allo stadio Mimmo Rende dove la compagine di Pergolizzi, disegnata nuovamente con il 4-3-3 dopo tre partite affrontate dal primo minuto con un trequartista e due punte, ha ottenuto il secondo successo esterno di fila (il settimo in otto gare lontano dal Barbera) valso il titolo di campione d’inverno. Un titolo certamente platonico ma che, al culmine di una settimana caratterizzata psicologicamente dal trauma post-Acireale e anche alla luce della nuova affermazione in extremis del Savoia rimasto a cinque punti di distanza, ha un notevole peso specifico dal punto di vista del morale e della fiducia.
La vittoria conquistata in terra calabrese e firmata Ricciardo su rigore rispecchia diversi successi esterni ottenuti dai rosa in precedenza in questo campionato. Un altro successo per 1-0, il quinto stagionale fuori casa, maturato in una gara in cui la capolista, pur non incantando sul piano del gioco, ha dato dimostrazione di carattere e di solidità. Ancora una volta il Palermo formato trasferta ha segnato e, intorno all’episodio favorevole (nel caso specifico il rigore trasformato dal bomber messinese al 29′ del primo tempo), ha costruito la vittoria con abilità e cinismo. E’ come se ai rosa bastasse sbloccare il risultato, fuori casa, per spostare l’inerzia dalla propria parte e, con questo fluido positivo, consolidare la corazza necessaria per contenere l’onda d’urto dell’avversario. E’ capitato sul campo del Giugliano e anche oggi a Castrovillari contro una squadra che, soprattutto nel primo segmento del match, ha messo in difficoltà i rosa in termini di ritmo e di intensità.
Diverse le note positive che Pergolizzi ha potuto scrivere e che potrà custodire nel suo registro. In relazione alle risposte del collettivo, concentrato e sul pezzo complice il rientro in difesa di un giocatore esperto come Crivello, e anche ai segnali provenienti da alcuni singoli come ad esempio Ricciardo, che aveva bisogno di sbloccarsi dopo tre panchine iniziali consecutive ed un digiuno che durava dal 3 novembre, e Felici, decisivo in trasferta a Mugnano di Napoli e letale anche oggi in Calabria con il rigore procurato (fallo ingenuo di Ferrante) e tanti spunti in velocità che hanno scompaginato i piani difensivi dei padroni di casa.
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