Il Palermo è pronto per la gara calda di Avellino Filippi: «Noi dobbiamo pensare solo a giocare»

«Voglio un Avellino con l’elmetto». Quando ha pronunciato questa frase a ridosso del match d’andata, l’allenatore Braglia al di là degli input sul piano motivazionale da trasmettere alla sua squadra inconsciamente si era già calato nel clima del doppio confronto con il Palermo valido per il primo turno della fase nazionale dei playoff di serie C. E’ stata una battaglia all’andata e sarà la stessa cosa nel match di ritorno in programma questa sera alle ore 20,45 (diretta tv su Raisport) allo stadio Partenio-Lombardi. Una battaglia ovviamente sportiva. Puntualizzazione che potrebbe sembrare superflua ma che, alla luce di quanto è avvenuto domenica in campo, forse è il caso di fare in questa circostanza per ricordare agli addetti ai lavori che, nonostante l’importanza e la delicatezza della posta in palio, quella di oggi è e rimane una partita di calcio. Gara che i rosanero, avvantaggiati dal fatto di avere a disposizione due risultati su tre in virtù del successo per 1-0 dell’andata, dovranno giocare con la testa senza cadere nelle provocazioni e senza ‘agevolare’ il compito di un Avellino che, sia per caratteristiche strutturali che per condotta come emerso anche tre giorni fa al Barbera, tenderà a incanalare la sfida prevalentemente sui binari dell’agonismo e dei duelli fisici.

Cuore caldo ma mente fredda. E’ la chiave vincente a disposizione di un Palermo che, numeri alla mano (cinque vittorie consecutive, otto risultati utili di fila e zero gol subiti finora in questi playoff), ha tutte le carte in regola per superare anche questo nuovo esame di maturità. «Ho letto e sentito troppe chiacchiere ma tutto ciò non ci deve riguardare – ha sottolineato Filippi – noi dobbiamo pensare solo al campo e a giocare. I ragazzi sono attenti e concentrati e daremo il massimo per passare il turno. Il nervosismo del match d’andata? Se Braglia si giustifica (il tecnico biancoverde ha precisato di non avere mai aggredito Accardi respingendo le accuse ricevute in merito ad un fermo-immagine che lo ritrae con una mano sul collo del difensore palermitano all’inizio della rissa scoppiata domenica subito dopo il triplice fischio dell’arbitro, ndr) evidentemente ha qualcosa da farsi perdonare. Si è parlato tanto di episodi e di un arbitraggio che a mio avviso è stato normale nell’ambito di una partita spezzettata e nella quale entrambe le squadre hanno dato tutto per cercare di imporsi sull’altra. Ho sentito molte chiacchiere che secondo me sono create ad hoc per far salire la tensione ma noi non dobbiamo cadere in questo tranello».

Circondati dal calore della piazza, come si evince ad esempio leggendo gli striscioni firmati CNI (Una vita insieme a te, Eterno amore, Ti amo, Fino alla fine esposto sia all’esterno dello stadio che in altri punti della città) nel tratto di strada che va dall’albergo che ospita la comitiva rosanero fino al Barbera, e spinti dalla carica degli ultras della Curva Nord 12 che si sono radunati nel piazzale dello stadio per supportare i giocatori con fumogeni, uno striscione e tanti cori di incitamento, i rosanero sono partiti ieri mattina intorno alle 7,45 in pullman direzione Trapani in vista del volo per Napoli. Nell’elenco dei ventiquattro convocati, nel quale non figurano gli infortunati Lucca e Rauti, c’è il secondo portiere Fallani tornato a disposizione dopo un periodo di stop forzato a causa di una contusione all’occhio destro. Rispetto alla gara di domenica Filippi ritrova Luperini (che ha scontato il turno di squalifica) in una linea mediana supportata questa sera sulle fasce da Valente a sinistra e a destra, complice la presenza di un Almici ancora convalescente e non al top della condizione, da uno tra Doda e Accardi impiegabile anche nella retroguardia a tre assieme a Lancini e Marconi. In avanti, Santana potrebbe partire dalla panchina dopo avere giocato le ultime due partite ravvicinate da titolare. Eventualità che, a meno di soprese, rafforzerebbe la candidatura di Kanouté e Floriano sulla trequarti alle spalle di Saraniti.

Antonio La Rosa

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